“Non solo il ricordo, ma la memoria che diventa impegno a combattere con ancora maggior forza uno dei delitti più vili, assurdi, orribili“
NERETO – La Deputata Stefania Pezzopane intervenendo al convegno del Pd a Nereto ha così dichiarato: “In ricordo e in memoria di una giovane donna uccisa da un uomo che diceva di amarla. Ieri, a Nereto, accolti da Daniele Laurenzi, sindaco della cittadina ancora sconvolta dall’uccisione di Michaela per mano del suo compagno, con la senatrice Valeria Valente, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, operatrici di Centri antiviolenza, della Rete antiviolenza e i tanti presenti, abbiamo voluto ricordare Michaela, una giovane donna, una mamma, e con lei tutte le donne morte per femminicidio. Non solo il ricordo, ma la memoria che diventa impegno a combattere con ancora maggior forza uno dei delitti più vili, assurdi, orribili. L’impegno a migliorare tutti gli strumenti utili a sconfiggere una piaga sociale inaccettabile. É importante ribadire la centralità di un tema che non deve conoscere dimenticanze o distrazioni.
Troppe le donne uccise perché a loro viene negato il diritto di decidere il proprio futuro in piena autonomia e libertà. Troppi gli orfani di una ferocia inaudita; è per loro che, negli anni scorsi, abbiamo pensato e realizzato una legge nazionale che prevede un sostegno essenziale perché a queste giovani vite, già così duramente provate, non venga strappato anche il diritto al futuro. Bene la proposta di un ulteriore sostegno da parte delle Istituzioni regionali. Il mio impegno di donna, di democratica, e il mio sostegno di parlamentare per una legge quadro regionale che tra le sue voci contempli l’assoluta gratuità delle cure necessarie ad ogni donna che abbia vissuto l’incubo dello stupro. Un progetto che ho molto a cuore e per il quale ho già contattato il consigliere regionale Silvio Paolucci che ringrazio per l’impegno assunto.
Fondamentale il ruolo dei Centri antiviolenza ed essenziale la Rete antiviolenza. Energie che unite alle leggi, che vanno applicate, consentono di salvare la vita a tante donne vittime di orribili sopraffazioni. Da anni, in provincia dell’Aquila, nonostante un certo distacco da parte di alcuni, ci battiamo perché si affermi la cultura del rispetto, un impegno che ha coinvolto donne e uomini di buona volontà di ogni dove.
L’iniziativa “Una targa per la vita”, nata all’Aquila nel 2013 è da tempo campagna nazionale grazie alla sensibilità di amministratici e amministratori di tanti comuni italiani; un importante segnale di civiltà che parte dai luoghi delle Istituzioni ma che vuole essere anche impegno delle amministrazioni perché si attuino tutte le buone pratiche necessarie a tutela dei diritti delle donne, diritti troppo spesso negati. A cominciare dal diritto al rispetto, alla libertà, alla dignità. E poi la panchina rossa con il 1522, numero nazionale antiviolenza: simbolo di denuncia sociale ma anche luogo dove trovare una possibile ancora di salvezza grazie al quel piccolo ma importantissimo numero. Dobbiamo e possiamo fare molto perché si affermi la cultura del rispetto, perché un giorno si possa finalmente parlare di violenze e femminicidi come il lontano, orribile ricordo di un tempo buio. Una società che voglia definirsi civile non può consentire la ferocia. E’ inaccettabile. E’ ora di dire basta! Tutte e tutti insieme”.