Non so quante volte sono andata nel suo storico studio solo per parlare con lui, guardare i suoi capolavori, respirare quell’atmosfera speciale. Ho amato la sua arte e volli da Presidente della Provincia, far acquistare a quella istituzione una sua straordinaria opera. La Provincia non aveva nulla del maestro Mariani e Marcello aveva un problema serissimo con il Comune, rischiava di essere cacciato dal suo splendido, antico laboratorio d’arte a via Sassa.
Pensai che era giusto sostenere l’artista più grande, più internazionale, più rappresentativo dei nostri difficili tempi contemporanei. Marcello dopo il terremoto andò a Bussi in un improvvisato atelier. Ma nulla era più come prima. Un artista meraviglioso senza tempo e nel suo tempo. Ora lo piango, infelice per la sua morte e abbraccio il figlio Daniele e tutta la sua famiglia.”
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