La senatrice PD: “Impianti di risalita previsti nel Piano
L’AQUILA – “Con tanti problemi che abbiamo, l’on. Brignone non aveva altro di cui occuparsi”.
Lo dichiara la senatrice Stefania Pezzopane, in relazione alla notizia dell’interrogazione delle neo eletta deputata, che sostituisce l’on. Letta, sulla realizzazione degli impianti sciistici del Gran Sasso.
“Siamo impegnati da anni nella tutela del territorio e tutte le iniziative, finalizzate allo sviluppo turistico del Gran Sasso, mirano a un uso intelligente e rispettoso della nostra montagna, uno sviluppo che contempla anche la tutela del nostro territorio.
L’intervento dell’on. Brignone, oltre a contenere notizie poco esatte, denota una scarsa conoscenza dell’intero progetto di sviluppo del Gran Sasso, dell’ampio dibattito che da tempo ruota attorno a questo tema, oltre del fatto che esiste appunto un piano d’area, che contempla la realizzazione e lo svecchiamento degli impianti sciistici obsoleti.
Come è possibile promuovere un’interrogazione parlamentare da fuori regione, senza aver mai messo piede sul territorio, senza confrontarsi con i sindaci, che inopportunamente vengono citati, con le associazioni e con chi questo territorio lo rappresenta? Chi le ha fornito le informazioni assurde, che leggiamo, lo ha fatto solo per creare problemi.
I 40 milioni di euro, cui si fa riferimento nell’interrogazione- prosegue la senatrice- corrispondono all’ammontare dell’intero Piano Speciale Territoriale, che comprende:
– la ristrutturazione dell’albergo storico e dell’ostello di Campo Imperatore;
– le opere di urbanizzazione primaria come fogne, illuminazione, acqua e depuratore;
– la sostituzione delle Fontari;
– il ripristino ambientale del vecchio tracciato Fontari;
– la cabinovia di collegamento Fossa di Paganica – Scindarella (impianto nuovo);
– la seggiovia Fossa di Paganica (impianto nuovo);
– la cabinovia Montecristo (impianto nuovo).
Un progetto innovativo, che prevede, in sostanza l’eliminazione di sei impianti obsoleti, che risalgono a circa 25 anni fa e la costruzione di tre nuovi e moderni impianti di risalita, con il relativo ripristino ambientale.
Non c’è alcuna colata di cemento, come si denuncia nell’interrogazione dell’on. Brignone, ma chiaramente si dovranno costruire i piloni dove poggeranno le funi degli impianti e delle stazioni di partenza ed arrivo. Si parla di 500 mq su un totale di 2mila ettari di espansione del Piano d’Area.
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