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Piano antiallagamenti Pescara sud: partiti i primi lavori

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Il cantiere, per realizzare l’impianto di sollevamento, è partito  ieri dalla rotatoria antistante l’Agip tra viale Pindaro e via Marconi

 PESCARA – Ieri mattina sono iniziati  sulla rotatoria posta all’incrocio tra viale Pindaro e via Marconi a Pescara, gli scavi necessari per consentire i carotaggi utili a verificare la qualità del terreno per l’avvio ufficiale dei lavori di realizzazione del nuovo impianto di sollevamento, primo intervento del maxi-appalto del Piano antiallagamenti avviato dal Comune sul rione Porta Nuova.Con i carotaggi si  arriverà sino a 6 metri sotto la superficie stradale, ossia esattamente dove verranno collocati impianti e condotte di dimensioni enormi, capaci di intercettare le acque che oggi determinano l’allagamento della zona circostante lo Stadio ‘Adriatico-Cornacchia’ in occasione di ogni nubifragio. Gli scavi veri e propri dovrebbero a questo punto cominciare entro la prossima settimana  e l’area di cantiere e di stoccaggio dei materiali sarà localizzata alle spalle dell’università ‘D’Annunzio’, in via Tirino, dove momentaneamente  si dovrà  rinunciare al parcheggio.Intanto  la Polizia municipale  indicherà anche le eventuali deviazioni viarie necessarie per consentire all’impresa di lavorare con tranquillità, ma con rapidità considerando anche la posizione strategica dell’area di cantiere con le chiusure al traffico apportate durante gli incontri del Pescara.

L’assessore ai Lavori pubblici Isabella Del Trecco  ha effettuato un nuovo sopralluogo tecnico nell’area di cantiere mentre l’impresa che si è aggiudicata l’appalto stava già smantellando la rotatoria all’incrocio tra via Marconi-viale Pindaro-via Tirino-via Luisa D’Annunzio, con la rimozione della collinetta superficiale, trasformata in area di scavo. Ha ricordato Del Trecco:

parliamo di un cantiere ‘storico’ e di grande rilevanza strategica perché sostanzialmente andremo a risolvere un problema di proporzioni immani , ovvero l’allagamento di mezza città, la fetta di Porta Nuova-zona stadio alle prime gocce di pioggia più intensa del normale. Pensiamo a via Marconi, nel tratto compreso tra via Tommaso da Celano e la rotonda antistante il distributore dell’Agip che si trasforma in un lago, con l’acqua che penetra in via Elettra, ma anche nei piazzali, nei cortili, nei condomini, nei negozi, con danni economici incalcolabili per la città e per i privati, un lago tra l’altro alimentato anche dall’acqua che proviene da viale della Pineta e scorre con la velocità di un fiume lungo il marciapiede di via Marconi, lato mare, e le stesse situazioni si sono sempre puntualmente verificate in tutta la zona circostante l’università e la stessa riviera sud, oltre che nelle aree interne della pineta. E’ evidente che tale problematica è stata sempre tra le nostre priorità, ma per sistemare la situazione non con misure tampone, precarie e provvisorie, ma in modo definitivo, occorrevano fondi, disponibilità economiche che purtroppo nel 2009 non abbiamo trovato in cassa, così come occorreva redigere un progetto che non abbiamo rintracciato nei cassetti, anzi, tra il 2003 e il 2009 è stata pure bloccata la pulizia dei Fossi Bardet iniziata nel 2000. Per cancellare i vecchi ricordi occorre costruire nuovi collettori, 4 nuove condotte grandi, funzionali, capaci di accogliere grandi quantità di acqua piovana, che attraversino tutte le strade menzionate intercettando le linee delle traverse adiacenti, e tutti i collettori devono essere dotati di impianti di sollevamento e di generatori di emergenza, che garantiscano il funzionamento delle pompe anche nei casi di black out, che sono possibili durante gli acquazzoni. I collettori, sostanzialmente, andranno a raccogliere e smaltire le acque piovane che oggi sono convogliate attraverso le caditoie stradali nella rete fognaria della città, e in questo modo andremo, da un lato, ad alleggerire la rete fognaria dagli afflussi di pioggia, consentendo alla rete stessa di svolgere meglio la propria funzione; dall’altro lato anche il depuratore di Pescara ne trarrà beneficio perché andremo a ridurre le portate che vi affluiscono e le cui eccedenze vanno smaltite con gli ‘scolmatori’ di piena, posti lungo il tracciato dei collettori, a ridosso degli impianti di sollevamento.

A descrivere il progetto tecnicamente è stata l’assessore Del Trecco:

il progetto preliminare è stato redatto nel novembre 2011 e prevede la costruzione di quattro collettori idonei a recapitare al Fosso Vallelunga le acque piovane delle strade e dei marciapiedi di viale Marconi, a partire dall’altezza di via Tommaso da Celano e sino a viale della Pineta; viale Pepe, carreggiata nord, a partire dall’altezza di via Benedetto Croce e sino a via Marconi; di viale Pindaro, a partire dall’attraversamento del canale Bardet 1 e sino alla rotatoria adiacente il distributore Agip, di via Primo Vere, dall’altezza di piazza Le Laudi sino al torrente Fosso Vallelunga, comprendendo anche via Braga e il tratto di via De Cecco compreso tra via Braga e il torrente Vallelunga. Attualmente una parte della zona che gravita su viale Marconi, viale Pindaro e via Pepe, scarica le acque reflue urbane nel canale Bardet 1 che defluisce verso il fiume Pescara e vi sbocca dopo aver attraversato la banchina portuale, all’altezza degli ex depositi di Di Properzio. Le cosiddette ‘acqua di magra del canale’ vengono intercettate sulla banchina e trasferite, con un sollevamento, al depuratore di Pescara, e ora tale sollevamento sta per essere a sua volta potenziato dall’Ato con il progetto del DK 15 in corso di svolgimento. Inoltre nel progetto abbiamo deciso di riprendere anche la pulizia dei tratti più intasati del Fosso Bardet, pulizia che peraltro verrà eseguita proprio dall’Ato sempre nell’ambito del progetto DK 15. E la pulizia del canale, ancora, sarà eseguita anche in via Pepe, via Pollione verso il nuovo Tribunale. Veniamo ai nuovi collettori: il primo Collettore  verrà realizzato in via Marconi, da via Tommaso da Celano, attraversando il canale Bardet, e confluendo nell’impiantino di sollevamento realizzato di recente dall’Ato all’incrocio tra via Marconi e via Pepe, dove confluiranno anche le acque di via Pepe, carreggiata nord, nel tratto compreso tra via Marconi e via Benedetto Croce, e su tale impianto andremo a installare un gruppo elettrogeno a inserimento automatico, per garantire la sua operatività in caso di black out. Un secondo Collettore sarà posto in via Marconi, in direzione sud, partirà a ridosso del Bardet 1 e intercetterà tutta la strada fino all’impianto di sollevamento che costruiremo sotto la rotatoria antistante l’Agip, impianto dove faremo confluire anche le acque piovane di via della Pineta, nel tratto compreso tra via Marconi e via Marchetti. Il terzo Collettore sarà costruito a servizio di viale Pindaro, a partire dall’attraversamento del canale Bardet 1 sino all’impianto di sollevamento della rotatoria, immettendovi anche l’eventuale troppo pieno del canale con una feritoia da ricavare sotto le lastre di copertura e anche in questo caso inseriremo un gruppo elettrogeno autonomo. L’impianto di sollevamento, dotato di 3 pompe sommerse, invierà le acque al collettore di grandi dimensioni costruito di recente dall’Ato, in corso di collaudo, in via della Bonifica, che a sua volta invierà le acque all’impianto di ‘prima pioggia’, una vasca di raccolta, o direttamente al Fosso Vallelunga. Il quarto Collettore sarà realizzato a servizio delle aree depresse del quartiere della pineta dannunziana in viale Primo Vere, condotta che proseguirà in via Braga e in via De Cecco per immettersi nel Torrente Vallelunga. Ovviamente verranno realizzati nuovi pozzetti e caditoie prefabbricati, che dunque non richiederanno getti di calcestruzzo, e le vecchie caditoie verranno scollegate dalle fogne esistenti e soppresse. Ovviamente il cantiere procederà inevitabilmente per lotti progressivi, perché ogni volta dovremo pensare alla realizzazione di scavi di dimensioni importanti, con interventi sulla viabilità, ma è evidente che ogni opera prevede anche il rifacimento della pavimentazione e della segnaletica.

Le opere sono state aggiudicate all’impresa Caldani Irrigazione di Roma, ieri  presente al sopralluogo, per 1milione 163mila 095 euro, di cui 20mila euro come oneri sulla sicurezza. Le fonti di finanziamento dell’opera derivano dal Comune, che ha stanziato 1milione di euro, e dall’Aca, che ha erogato 1milione di euro.

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