PESCARA – Il Consiglio comunale ,un mese fa,ha approvato il Piano di classificazione acustica del Comune di Pescara, strumento indispensabile per disciplinare i livelli massimi di rumore ammissibili all’interno del territorio e procedere poi a un controllo efficace e graduato nel tempo dei livelli di rumorosità ambientale. In realtà Pescara definita nel 2009 dal WWF una città malata cronica di inquinamento acustico , anche nel dossier di Legambiente Mal’aria 2010 insieme a Napoli, Taranto, Verona, Alessandria, La Spezia e Firenze, è citata per i valori riscontrati ,sia diurni che notturni, sempre al di sopra della norma e dei limiti di accettabilità del rumore . Era perciò improcrastinabile un intervento dell’amministrazione comunale per riportare i valori nei limiti di legge e migliorare la qualità della vita dei pescaresi dopo tanti anni solo di belle parole in tema di inquinamento.
L’assessore all’Ambiente Isabella Del Trecco ha ufficializzato ieri l’esito del bando pubblico attraverso il quale è stato individuato dal Comune di Pescara il professionista che dovrà svolgere compiti inerenti la tutela dell’Ambiente dall’Inquinamento acustico e in materia di inquinamento elettromagnetico.Sette le candidature giunte in Comune entro la scadenza dello scorso 21 dicembre, termine ultimo per la presentazione delle domande: un solo candidato è stato escluso per carenza di requisiti, mentre in cima alla graduatoria si è classificatol’ingegner Andrea Oliva, che nei prossimi giorni stipulerà il contratto di un anno, iniziando la propria collaborazione con l’amministrazione comunale di Pescara su due fronti particolarmente importanti dal punto di vista ambientale.
Ha ricordato la Del Trecco:
Il Piano di classificazione acustica del Comune di Pescara rappresenta solo il primo passo all’interno del percorso virtuoso dello sviluppo sostenibile che dovrà vederci impegnati nella redazione del Piano di risanamento acustico. Quattro gli obiettivi che lo strumento ci permetterà di raggiungere nell’immediato: valutare i livelli di rumore presenti e previsti sul territorio cittadino; programmare interventi e misure di controllo o riduzione dell’inquinamento acustico; prevenire il deterioramento di aree non inquinate e risanare quelle dove sono già riscontrabili livelli di rumorosità ambientale superiori ai valori limite; fornire una corretta pianificazione delle nuove aree di sviluppo urbanistico, verificando la compatibilità dei nuovi insediamenti o di nuove infrastrutture in aree già urbanizzate.
L’individuazione e la classificazione delle varie zone acustiche è stata effettuata tramite un esame del Piano regolatore generale, dunque è stato frutto di un’analisi del territorio condotta sulla base della strumentazione urbanistica comunale, della situazione socioeconomica esistente e della vocazione della città. Complessivamente il territorio è stato suddiviso in sei grandi aree omogenee, con l’attribuzione, a ciascuna di esse, di una specifica classe di ‘rumorosità’, tenendo conto dell’ambiente circostante, della presenza o meno di attività produttive e commerciali, della distribuzione degli insediamenti residenziali e di tutte le caratteristiche socioeconomiche.
Chiara la suddivisione del territorio individuata attraverso sopralluoghi, verifiche, rilievi, misurazioni e analisi, indagini che hanno permesso di caratterizzare la città, prevedendo limiti differenti di imissione diurna (dalle 6 alle 22) e notturna (dalle 22 alle 6). Nella classe I, quella di maggior rispetto e di rumorosità più bassa, sono stati ricompresi tutti i cosiddetti ‘ricettori sensibili’, ossia scuole e ospedali, con la stretta perimetrazione degli edifici. In tale classe è previsto un limite massimo di immissione diurno pari a 50 decibel, e notturno pari a 40 decibel”. Nella classe II sono state ricomprese le aree collinari con bassa presenza di edificato, le aree boschive e quelle agricole, ossia San Silvestro colle, Colle Madonna, Colle del Telegrafo, Colli Innamorati, pineta D’Avalos e parco nord, dunque i cosiddetti ‘serbatoi verdi’: il limite massimo di immissione sonora non potrà superare i 55 decibel, quello notturno i 45 decibel. La maggior parte del territorio di Pescara ricade però in classe III, con l’individuazione di ‘poligoni’ urbani e residenziali: via Di Sotto, via del Santuario, quartiere Gescal, quartiere San Donato, via Caravaggio, via Arapietra, l’area universitaria, l’area del Tribunale, via Marconi, via Tirino, via Aldo Moro. Nella terza classe il limite massimo di immissione sonora non potrà superare i 60 decibel durante il giorno, i 50 decibel di notte.
La classe IV è stata attribuita alla quasi totalità delle aree prospicienti i tracciati delle principali infrastrutture, ossia asse attrezzato, circonvallazione, ferrovia, strada statale, e le aree urbane più densamente antropizzate, comprese tra la fascia costiera e il rilevato ferroviario, dunque dalla riviera nord a via Ferrari, zone che si sono contraddistinte dal punto di vista insediativo caratterizzandosi per una significativa densità abitativa, un’elevata presenza di attività commerciali, servizi e da una rete di infrastrutture fortemente utilizzata: in tali zone il limite massimo di immissione acustica non potrà superare i 65 decibel di giorno, e i 55 decibel di notte. La classe V, in teoria la più ‘rumorosa’, è stata assegnata esclusivamente alla zona Asi, all’area aeroportuale, all’area Vemac e alla zona del cementificio, sulla base della precisa destinazione industriale del territorio: in tali zone il rumore nelle ore diurne dovrà rispettare il limite dei 70 decibel e, di notte, dei 60 decibel. Non sono state individuate sul territorio aree di classe VI. Il Piano rappresenta ora il nostro punto di partenza per l’emissione di ordinanze, anche stagionali, contro l’inquinamento acustico.
La Del Trecco ha illustrato il bando pubblico con il quale è stato individuato il consulente, ricordando che ai candidati erano richiesti requisiti come la maggiore età, il diploma di laurea in Fisica e Ingegneria, l’assenza di contenziosi con l’Amministrazione comunale, l’iscrizione all’Albo dei tecnici competenti e l’aver svolto presso enti pubblici o privati almeno due anni, anche non consecutivi, di attività di consulenza in materia di inquinamento acustico ed elettromagnetico.
All’ingegner Andrea Oliva, classificatosi al primo posto, sarà affidato l’incarico per un compenso pari a 19mila 728 euro comprensivo di Iva per una media di 72 ore di lavoro mensili che dovranno essere concordate con il personale del Servizio Sportello Unico Ambiente.