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Piano di contenimento del cinghiale nel teramano

da Redazione

CinghialeDal 16 maggio le battute con i selecontrollori e selecacciatori coordinati dalla Polizia Provinciale

TERAMO – Il 16 maggio iniziano le battute per il prelievo e l’abbattimento dei cinghiali. Si comincerà dai distretti dove sono stati rilevati i maggiori danni all’agricoltura: danni e abbattimenti che da quest’anno potranno essere monitorati in tempo reale grazie all’utilizzo della piattaforma digitale sulle segnalazioni già in uso dall’ente. Le squadre sono composte da selecontrollori e selecacciatori residenti nel territorio provinciale: si tratta di cacciatori specializzati muniti di uno speciale patentino che viene rilasciato in seguito ad un corso di formazione.

Sul sito dell’ente http://www.provincia.teramo.it/aree-tematiche/agricoltura/caccia/piano-di-abbattimento-dei-cinghiali-pubblicato-l-avviso-per-la-partecipazione tutta la documentazione sul Piano e l’avviso pubblico per aderire alle battute.

Le operazioni di controllo avranno inizio sabato e si protrarranno fino al 12 luglio; ad operare e coordinare tutti gli interventi sarà la Polizia Provinciale. Il Piano, che ha avuto il parere favorevole dell’Istituto superiore di protezione e ricerca ambientale (ISPRA), prevede abbattimenti significativi all’interno degli Istituti di tutela provinciali (ZRC; Aree Cinofile, ecc.) e nelle zone non vocate (Comprensorio C4), ma anche prelievi all’interno dei Distretti di caccia, con numeri di capi da abbattere pianificati sulla base dei danni riscontrati nel 2014 e verificati nel 2015. I principali danni, infatti, si verificano fra maggio e giugno e poi in autunno soprattutto alle colture di cereali ed è quindi in questi periodi che, sulla base delle indicazioni dell’Ispra e dei dati territoriali, conviene intervenire con un Piano di abbattimento.

Con i due Piani, quello quinquennale e quello annuale, sono stati definiti: la quota di prelievo per ogni ambito territoriale, le modalità di contenimento e i periodi ma e questa è la novità, siamo di fronte a strumenti flessibile che, grazie al monitoraggio costante, potranno essere adattati alle esigenze del territorio.

Dallo studio prodotto dall’Ufficio Caccia si evince che “nel periodo 2008/2009, quando furono effettuati abbattimenti massicci su tutto il territorio e nel periodo ideale (maggio/giugno) c’è stata una riduzione del danno del 44%. Dal 2010/2013, con abbattimenti discontinui su parte del territorio (2010-2012) in periodi non ottimali (2010-2012-2013-2014) il danno è aumentato del 61%.”.

Questo il commento di Pergiorgio Possenti, consigliere delegato alla caccia:

“Ridurre i danni agli agricoltori e abbattere drasticamente la spesa pubblica per i rimborsi è il principale obiettivo che ci poniamo nel 2014 siamo arrivati a 350 mila euro di danni: partendo per tempo contiamo di risparmiare almeno 50 mila euro. Come ampiamente documentato sia nel Piano quinquennale che in quello annuale, la proliferazione dei cinghiali ha raggiunto limiti non compatibili con gli equilibri ambientali e la loro presenza viene segnalata in zone assolutamente lontane dall’ habitat naturale. Comunque siamo di fronte ad un Piano flessibile che potremo modificare e adattare sulla base dei rilievi costanti che verranno effettuati”.

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