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Piano di risanamento finanziario Museo delle Genti d’Abruzzo

da Redazione

PESCARA – Il  sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, ieri,illustrando nei dettagli il Piano di rientro dei costi approvato dal Consiglio d’amministrazione del Museo delle Genti d’Abruzzo, ha detto che  tale  Piano di risanamento finanziario senza sacrificare alcun dipendente, propone un recupero economico di circa 130mila-140mila euro l’anno, attraverso il demansionamento dei dipendenti, una riduzione degli orari di lavoro e la temporanea sospensione dei contratti a chiamata e dei dipendenti provvisori, facendo leva sulla collaborazione dei 12 dipendenti effettivi della struttura. Tale Piano il prossimo 27 ottobre verrà sottoposto alla firma dei sindacati per consentire un ripianamento della situazione economica senza però gravare sulle casse pubbliche.

Ha ricordato il sindaco:

nelle scorse settimane è stata sollevata la problematica inerente la situazione economica del Museo delle Genti d’Abruzzo, una struttura che la nostra amministrazione considera senza alcun dubbio un fiore all’occhiello per la vita culturale della città, una struttura cresciuta negli anni e che ha saputo diversificare la propria offerta formativa nei confronti dell’utenza. Oggi aprire un museo non significa più semplicemente rendere disponibile un custode che si occupi di chiuderne e aprirne le porte o di staccare i biglietti come accadeva vent’anni fa; il Museo delle Genti ha saputo sviluppare una filosofia di gestione degli spazi integrati, arricchendo continuamente il proprio patrimonio storico e attivando forme di collaborazione con le scuole per l’attività didattica rivolta agli studenti, a partire dalle scuole materne, richiedendo ovviamente la presenza e la disponibilità di personale altamente specializzato e qualificato, con un incremento dei costi in uscita inevitabile, purtroppo, nel settore della cultura, non sempre compensato da entrate adeguate alla qualità del servizio offerto e che ha fatto registrare un disavanzo nelle casse del Museo Genti d’Abruzzo. Non appena è scattato il campanello d’allarme, la nostra amministrazione si è attivata con l’obiettivo di salvaguardare una struttura preziosa sul territorio che può contare sull’ottimo lavoro svolto dal Direttore Ermanno De Pompeis. La prima misura che già dal primo agosto è stata adottata è stata l’introduzione della Cassa integrazione per tre mesi, dunque sino al prossimo 31 ottobre, per i 12 dipendenti effettivi, compreso il Direttore. Nel frattempo  abbiamo predisposto un ‘Piano di salvataggio’, un piano di ridimensionamento dei costi, che dovrà svilupparsi nel biennio 2012-2013 e che ci consentirà di assicurare gli attuali standard qualitativi nell’offerta formativa del Museo senza sacrificare neanche un posto di lavoro, ma senza neanche gravare sulle casse pubbliche. In sostanza il Piano di riassetto economico-finanziario approvato dal Consiglio d’amministrazione, un piano di buon senso, punta al ridimensionamento dei costi attraverso un demansionamento del personale. Si tratta di un’ipotesi di ristrutturazione preventivamente concordata con lo stesso personale: inizialmente partiremmo con un prolungamento della Cassa Integrazione sino a fine dicembre 2011, dunque una proroga di due mesi; dal primo gennaio scatterebbe il nuovo piano con il demansionamento del personale, che già consentirebbe un notevole risparmio finanziario; poi la riduzione dell’orario di lavoro e la sospensione dei contratti a chiamata e dei contratti provvisori. In altre parole continueremmo a garantire gli attuali servizi con una diversa rotazione del personale effettivo, che conta 12 dipendenti in tutto, rinunciando momentaneamente ai dipendenti a progetto e ai provvisori, ma evitando i licenziamenti. Tale procedura, se il prossimo 27 ottobre verrà sottoscritta anche dai sindacati, ci permetterebbe un rientro preventivato di 130-140 mila euro l’anno, dunque con un notevole taglio dei costi. Ovviamente il piano preventivato dovrà tener conto anche dei bilanci di chiusura anno: se riuscissimo a chiudere a pareggio anche i sacrifici chiesti ai dipendenti sarebbero ridotti; se il disavanzo fosse confermato partiremmo con tutte le misure preventivate. Ovviamente nelle prossime settimane presteremo la massima attenzione nei confronti del Museo: ho personalmente preso parte agli ultimi due Consigli d’amministrazione decisivi che hanno determinato l’approvazione del Piano di rientro e sarò presente anche nei prossimi mesi finchè non sarà pienamente esecutivo il Piano di rientro e di ridimensionamento dei costi.

 

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