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Piano freddo, il bilancio del Comune di Pescara e On the Road

da Redazione

presentazione piano freddo

PESCARA – Sono 40 le persone senza fissa dimora che sono state accolte sin dal 20 dicembre nell’ambito del Piano freddo del Comune di Pescara, gestito dall’associazione On The Road che ogni sera monitora la situazione sul territorio per individuare eventuali nuove situazioni di emergenza e assiste sul posto chi rifiuta di raggiungere l’hotel Holiday – la struttura scelta per accogliere i beneficiari del Piano freddo.

A fare il punto della situazione sono il sindaco Carlo Masci e l’assessore Adelchi Sulpizio insieme a Massimo Ippoliti, alla guida di On The Road, sottolineando “l’esistenza di una rete, a livello locale, che è unica lungo la fascia adriatica, dalle Marche a Foggia, e che riesce a dare risposte a chi non ha una casa e vive una difficoltà che non è solo abitativa ma può essere legata all’abuso di alcol o di sostanze o ad altre patologie, da affrontare per recuperare condizioni di vita dignitose”.

Le persone accolte in hotel sono 40, di cui 30 uomini e 10 donne, per lo più (il 65% circa) italiani, della zona pescarese o dell’hinterland, finiti in povertà. Sono tutte persone che On The Road ha mappato, nelle uscite serali (sono quotidiane, a partire dalle ore 19), ha assistito in strada e convinto a raggiungere l’hotel. Restano fuori da questo tipo di assistenza e supporto tre o quattro persone che rifiutano qualsiasi tipo di accoglienza, preferiscono dormire in strada e si limitano ad accettare solo beni di conforto, dalle coperte al cibo. Ci sono poi persone in transito che si muovono da una città all’altra per fare accattonaggio e che, quindi, non si fermano qui ma si allontanano nel giro di qualche giorno.

“Nelle ultime ore”, spiga Ippoliti, “abbiamo accolto due fratelli di oltre 70 anni, che non avevano un posto dove andare. In hotel cerchiamo di sviluppare una buona convivenza, superando eventuali frizioni tra gli occupanti delle varie stanze, per fare in modo che la coabitazione prosegua anche una volta concluso il Piano freddo, visto che molti dei beneficiari hanno un sussidio (dalla pensione sociale all’Adi) e quindi potrebbero affrontare una piccola spesa mensile per vivere insieme. Gli ospiti attuali hanno da 19 a 74 anni e nel periodo Natale abbiamo organizzato della attività di incontro e socializzazione bellissime, dalle cene alle feste agli appuntamenti musicali, anche grazie ai gesti di solidarietà di chi ha fatto arrivare cornetti e panettoni.

Con la rete esistente sul territorio, che vede il coinvolgimento delle forze dell’ordine, delle istituzioni, della Asl, e di altre realtà che si occupano di assistenza, dalla Caritas alla comunità Papa Giovanni XXIII che gestisce la Capanna di Betlemme per senza dimora a Chieti, fino alla comunità di Sant’Egidio e all’associazione Emozioni – l’intervento è sempre garantito, anche per chi è a rischio e va recuperato o assistito, ad esempio dal punto di vista sanitario, per poi individuare una forma di accoglienza, che può essere anche quella casa famiglia a Chieti, se non il dormitorio della Caritas a Pescara. Per chi arriva da fuori o è diretto in altre città, provvediamo infine ad individuare altre strutture, sul territorio nazionale”.

“Pescara”, dicono Masci e Sulpizio alla luce dei dati, “ha sempre detto di non voler lasciare indietro nessuno. Lo sta facendo quest’anno, come lo ha fatto negli anni scorsi, mantenendo alta l’attenzione su chi ha bisogno e non ha una casa, e lo fa grazie ad una rete che c’è e funziona. La nostra città è diventata centro pulsante dell’aiuto sociale, una ‘macchina’ che funziona tutti i giorni grazie a tanti operatori specializzati, tant’è che le porte dell’hotel Holiday si sono aperte, per accogliere gli ultimi due ospiti in ordine di arrivo, nelle ultime ore”.