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Piano Regolatore del Porto di Pescara: botta e risposta tra M5S e Del Vecchio

da Redazione

ITER PARERE PRP

Alla luce della richiesta da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici di nuovi documenti ,il  Movimento 5 Stelle parla  di un “naufragio annunciato”;per il vice sindaco invece non c’è nessuna “stroncatura”, ma  solo un’integrazione di documenti”

PESCARA – I consiglieri del M5S  commentano nella nota ,che riportiamo di seguito ,la richiesta di altri documenti relativi al Piano Regolatore Portuale di Pescara da parte del Ministero.

Come uno tsunami è arrivato il Parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, richiesto dalla Capitaneria di Porto di Pescara nell’ambito dell’iter approvativo del Piano Regolatore Portuale.
Il Ministero ha rilevato carenze su diversi aspetti fondamentali quali quelli idraulico-marittimi, la sicurezza antincendi, le valutazioni economico-finanziarie e quelli relativi alle infrastrutture impiantistiche. E queste carenze sono state così pesanti che lo stesso Consiglio Superiore non è stato in grado di emettere il parere richiesto, ma si è dovuto limitare a prescrivere una lunga serie di documenti integrativi con cui approfondire gli ambiti di intervento.

Approfondimenti e studi su elementi essenziali che il Consiglio Superiore “rimprovera”, sia al Comune di Pescara che alla Regione Abruzzo, di aver tralasciato e che riguardano le portate con cui valutare il rischio alluvioni evidenziando, infatti che, la pericolosa tendenza all’esondazione del fiume Pescara non è stata opportunamente considerata dalle analisi del PRP, e che le portate da prendere in considerazioni sono notevolmente più alte di quelle analizzate.

Addirittura, prosegue il documento del Ministero, nella garanzia della tutela dell’incolumità pubblica e dei beni esposti a rischio di alluvioni, si devono approfondire i livelli di sicurezza delle aree urbane lungo le sponde del fiume per un tratto molto più ampio di quello finora indagato nello studio idraulico a supporto del PRP.

Anche per l’impianto antincendio, per il servizio di vigilanza e prevenzione delle opere progettate, mancano riferimenti ed elementi tecnici di valutazione nel progetto del nuovo PRP, tanto da non poter nemmeno esprimere una valutazione in merito, nonostante la presenza e la gestione di banchine portuali su cui attraccheranno navi petroliere. Se questo non bastasse, nel parere è riportato che il progetto “prevede non trascurabili importi di spesa relativamente ad arredi ed impianti” e che, proprio per questo, dovrebbe contenere indicazioni maggiori sugli adeguamenti impiantistici e sulle infrastrutture elettromeccaniche del nuovo assetto portuale.

Dulcis in fundo, il Ministero ha chiesto di rivedere la valutazione economico-finanziaria dell’opera, considerando che l’analisi è ormai datata al 2008 e che nonostante gli annunci mancano del tutto le valutazioni integrate del sistema portuale abruzzese tra Pescara, Vasto ed Ortona, che invece, nelle premesse erano poste alla base delle scelte pianificatorie del progetto. “Il Ministero – sottolinea la consigliera Erika Alessandrini – scrive nero su bianco che questo faraonico progetto da più di 200 milioni di euro, prevede la creazione di nuovi traffici senza però aver analizzato le effettive esigenze sia per i traffici passeggeri sia riguardo alle realtà produttive: in poche parole ci dicono di rifare bene tutti i conti e le considerazioni di espansione perché stiamo rischiando di buttare via inutilmente gran parte di questi soldi pubblici!”
“Data la rilevanza delle documentazioni richieste dal Consiglio Superiore dei LL.PP.,” – aggiungono i penta stellati Sabatini, Alessandrini e Di Pillo – “è difficile comprendere l’ottimismo che trapela dalle dichiarazioni del Vicesindaco Del Vecchio e del Governatore Luciano D’Alfonso che danno il PRP come quasi approvato. Si pensi, piuttosto, a risolvere rapidamente il problema della diga foranea e della manutenzione del Porto Canale, che ci costringono a spendere un fiume di denaro pubblico ogni anno”.

Il Movimento 5 Stelle già prima delle elezioni dello scorso Maggio, con assemblee pubbliche e dibattiti, così come in Consiglio comunale si è sempre duramente opposto all’approvazione di questo progetto, richiamando l’attenzione sulla scarsa valutazione del rischio di esondazione e sull’eccessivo impiego di denaro pubblico per un’opera che ragionevolmente sembra possa servire più ad un faraone che alla città. E oggi, come sempre più spesso accade, un ente prestigioso come il Ministero sostiene le nostre stesse considerazioni e ci strappa dalla bocca l’ennesimo “noi ve l’avevamo detto!”

Del Vecchio in replica su Piano Regolatore Portuale: “Ma quale stroncatura, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici chiede solo un’integrazione di documenti”

“Non si comprende se il tono della nota a firma dei consiglieri comunali pentastellati Erika Alessandrini e Massimiliano Di Pillo e del coordinatore cittadino Massimo Di Renzo sul Piano Regolatore Portuale sia di giubilo perché ritengono che il PRP non verrà mai approvato, o se invece, i firmatari della nota abbiano forse poco compreso la portata delle richieste formulate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

L’ottimismo che il sottoscritto, insieme al presidente della Regione Luciano D’Alfonso ripone in una celere approvazione dell’atteso strumento, indispensabile per superare le molteplici criticità che oggi rendono insufficientemente praticabili le strutture portuali cittadine, risiede unicamente nella complessiva e completa analisi che di quelle osservazioni è stata fatta in svariate riunioni e con la partecipazione di tutti i soggetti interessati da quando sono state emesse.

Infatti Regione, Comune, Capitaneria di Porto, Autorità di Bacino e i professionisti che hanno redatto il PRP sono impegnati già dalla metà del mese di dicembre a fornire quanto domandato, quindi da quando il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha richiesto integrazioni ed aggiornamenti di dati ed analisi ulteriori anche con riguardo al piano stralcio delle alluvioni, che si stanno redigendo con i diversi soggetti competenti. Non è affatto una stroncatura dunque, come invece riferiscono i pentastellati, ma, più realisticamente, una semplicissima integrazione.

Consci di tutto ciò e dell’assoluta necessità di addivenire all’approvazione definitiva del Piano Regolatore Portuale, utilizzeremo tempi solleciti per rispondere ai rilievi del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. L’auspicio è che anche i consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle possano trovare soddisfazione dal raggiungimento di questo obiettivo, il cui interesse generale non è solo ad esclusivo vantaggio della città di Pescara, ma dell’intera economia regionale”.

 

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