CHIETI – In mattinata il sindaco Diego Ferrara ha incontrato una rappresentanza dei promotori della raccolta fondi per piazza San Giustino, a fronte del recapito della dichiarazione di donazione, depositata al protocollo comunale lo scorso 9 giugno. All’incontro erano presenti anche gli assessori a Cultura e Lavori Pubblici Paolo De Cesare e Stefano Rispoli e i presidenti delle Commissioni Cultura e Lavori Pubblici, Luca Amicone e Vincenzo Ginefra.
“È stato un incontro proficuo, svoltosi nella sede deputata e servito a chiarire la posizione del Comune sulla raccolta, al fine di evitare fraintendimenti e strumentalizzazioni su una legittima perplessità derivante da diversi aspetti della vicenda, che molti hanno erroneamente inteso come un rifiuto da parte nostra – riferiscono gli amministratori – Così non è. I lavori di riqualificazione di piazza San Giustino fanno parte di un appalto pubblico, il cui iter è definito e nel cui contesto sono ricompresi anche gli scavi archeologici. Gli interventi sono organizzati secondo un preciso capitolato e quadro economico e sono finanziati con risorse pubbliche provenienti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Gli scavi archeologici fanno parte di questo contesto e sono portati avanti dal Comune con l’operativa e preziosa collaborazione della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Chieti e Pescara, che periodicamente ci relaziona in merito ai reperti che affiorano e alla loro importanza, grazie al personale che opera e studia il nostro cantiere.
Ai promotori della raccolta, di cui abbiamo appreso l’esistenza e le intenzioni purtroppo solo a mezzo stampa diverse settimane fa, abbiamo serenamente spiegato questo quadro e ribadito le difficoltà dell’inserimento della raccolta nell’iter dell’appalto, che, come detto, ha un suo percorso già avviato, a cui si è aggiunta la nostra richiesta di utilizzo dei fondi derivanti dai ribassi d’asta, proprio per coprire ulteriori lavorazioni di cantiere e il prosieguo degli scavi. Farlo, come ci viene richiesto nelle finalità della donazione, comporterebbe dei passaggi burocratici che finirebbero col rendere più lunga e complessa la procedura attiva, già molto delicata e composita. A tal proposito i proponenti hanno chiarito che le somme potranno essere liberamente usate dal Comune per valorizzare e rendere più fruibili tutti i siti archeologici cittadini, come questa Amministrazione sta già facendo e si propone di fare in futuro.
A fronte di tale disponibilità e della preparazione dell’atto di accettazione della donazione, che non può essere recepita attraverso una semplice consegna dei fondi, ma per cui serve una precisa procedura, gli uffici formalizzeranno nei prossimi giorni le positive intenzioni del Comune ai proponenti, secondo tutti i canoni di trasparenza e legittimità richiesti da questo particolare crowdfounding”.
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