L’attore protagonista del nuovo film di Andrea Di Stefano sarà al Multiplex Arca di Spoltore nell’unica tappa abruzzese del tour del film. L’appuntamento è per le ore 17.45
PESCARA – E’ tutto pronto per l’arrivo di Pierfrancesco Favino al Multiplex Arca di Spoltore. Sabato 18 marzo, presso il Multiplex Arca alle ore 17.45 si terrà la proiezione speciale del film L’ultima notte di Amore, di Andrea Di Stefano. Una produzione Indiana Production, Memo Films, Adler Entertainment e Vision Distribution. Pierfrancesco Favino saluterà il pubblico abruzzese prima della proiezione. A condurre la serata il critico cinematografico Francesco Di Brigida. Questa del Multiplex, sarà l’unica tappa abruzzese del tour del film. “L’ultima notte di Amore” porta la regia di Andrea Di Stefano, che ha diretto anche i film “The Informer” e “Escobar”. Il suo nuovo film, uscito il 9 marzo, è stato presentato al 73º Festival Internazionale del Cinema di Berlino nella sezione Berlinale Special Gala.
In questa stagione cinematografica 2022/2023 il Multiplex Arca di Spoltore ha già collezionato grandi ospiti e sold out con Paolo Virzì, Sara Serraiocco, Riccardo Milani e Pilar Fogliati, portando sempre il grande cinema italiano in Abruzzo.
Trailer
Sinossi
Di Franco Amore si dice che è Amore di nome e di fatto. Di sé stesso lui racconta che per tutta la vita ha sempre cercato di essere una persona onesta, un poliziotto che in 35 anni di onorata carriera non ha mai sparato a un uomo. Queste sono infatti le parole che Franco ha scritto nel discorso che terrà all’indomani della sua ultima di notte in servizio. Ma quella notte sarà più lunga e difficile di quanto lui avrebbe mai potuto immaginare. E metterà in pericolo tutto ciò che conta per lui: il lavoro da servitore dello Stato, il grande amore per la moglie Viviana, l’amicizia con il collega Dino, la sua stessa vita. In quella notte, tutto si annoda freneticamente fra le strade di una Milano in cui sembra non arrivare mai la luce.
Questa la dichiarazione di Pierfrancesco Favino: “Mi interessa molto il fatto che il protagonista Franco Amore sia una persona comune, uno di quei poliziotti che possiamo incontrare nei commissariati quando andiamo a rinnovare il passaporto. Non ha niente del supereroe, non è un tipo aggressivo né un esaltato, è un uomo normale che si ritrova in una condizione eccezionale, un uomo onesto, che per tutta la sua esistenza è stato fedele a se stesso, al suo modo di vivere la professione e anche la vita, è ligio alle regole e per questa sua correttezza di fondo viene spesso preso in giro e considerato un ‘fessacchiotto’. Quando si lascia convincere a fare uno strappo alla regola in qualche modo tradisce se stesso ed è costretto a trovare il modo di uscire dalla valanga che gli si abbatte addosso, ma non ha gli strumenti per farlo, non è abituato a questo. Tutti noi a volte siamo insieme sia orgogliosi delle nostre scelte che frustrati rispetto a quello che gli altri pensano di noi: troppo spesso in Italia la furbizia viene scambiata per intelligenza e considerata una dote, un valore, ma Franco ha sempre fatto il suo dovere, forse racconta a se stesso qualche bugia, ma il suo unico desiderio è quello mantenere l’immagine di sé in cui crede e in cui si riconosce”.
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