Allo stadio Adriatico si gioca davanti a circa settemila spettatori, giornata fredda e piovosa, campo in discrete condizioni.
LE DISPOSIZIONI IN CAMPO – Indisponibili Medda, Matarazzo, Bonanni, Verratti e Zizzari per infortuni vari, Cuccureddu deve rinunciare anche agli squalificati Sansovini e Ganci; in piena emergenza il tecnico cambia modulo e schiera il 4-2-3-1 con Pinna in porta, in difesa da destra Zanon, Olivi, Mengoni e Petterini, in mediana Coletti e Tognozzi, in posizione più avanzata Gessa, Dettori e Carboni supportano Artistico, l’unico terminale offensivo; Vitale e Zappacosta si accomodano in panchina insieme a Prisco, Sembroni, Romito, Berardocco e Marinelli.
Il Real Marcianise di Boccolini si presenta con il 4-3-1-2; Fumagalli tra i pali, Piscitelli, Porpora, Filosa e Tomi nel pacchetto arretrato, a centrocampo Alfano, D’Ambrosio e Della Ventura, con Romano che agisce dietro le punte Manco e Tedesco. Partita insidiosa per i biancoazzurri sia per le numerose assenze nel reparto avanzato sia per la pericolosità in trasferta della formazione campana capace di vincere a Terni due giornate fa. Da rilevare la presenza della presidentessa Caldora in panchina per la prima volta ed il commosso ricordo che la Curva Nord dedica al giovane tifoso scomparso, Tonio Capozucco.
LEGGERO PREDOMINIO DEL PESCARA FINO AL VANTAGGIO – La novità tattica rilevante nella squadra di casa è la posizione di Dettori che agisce dietro Artistico e viene marcato ad uomo con successo dal vertice basso del centrocampo avversario, D’Ambrosio. Bloccate le vie centrali, la manovra pescarese trova sfogo sulle fasce laterali grazie alle iniziative di Carboni a sinistra e Zanon-Gessa a destra; il Real Marcianise replica chiudendosi e ripartendo in contropiede. Al 2’ un triangolo stretto tra Tognozzi, Gessa ed Artistico costringe la difesa ospite ad un salvataggio in extremis; risposta campana affidata due minuti dopo ad una splendida punizione di D’Ambrosio che scheggia la traversa da 25 mt. Al 15’ Zanon crossa dalla destra e trova Carboni sul lato opposto, bella conclusione al volo dell’ala sinistra e Fumagalli si supera nella respinta così come al 23’ su una botta dalla distanza dello stesso giocatore. Manovra biancoazzurra veloce ma spesso imprecisa nel fraseggio e al 44’ campani pericolosi con Tedesco che prova da fuori area con Pinna pronto a deviare in angolo. Appena dopo Artistico colpisce di testa verso l’angolino sfruttando un cross dalla destra, coglie il palo interno e sul proseguimento dell’azione un passaggio di Carboni trova il tocco di braccio del difensore Alfano; per il direttore di gara Magno di Catania è calcio di rigore. Lo stesso Artistico va sul dischetto e trasforma nonostante la deviazione di Fumagalli portando in vantaggio la formazione biancoazzurra proprio a fine primo tempo.
PINNA SALVA IL RISULTATO E COLETTI CHIUDE IL MATCH – La ripresa denota le difficoltà del Pescara che subisce per venti minuti la reazione degli avversari; al primo minuto miracolo di Pinna su una conclusione ravvicinata di Romano e al 10’ è ancora l’ottimo portiere di casa a chiudere la saracinesca davanti a Manco. Due minuti dopo Cuccureddu decide per un doppio cambio, Vitale e Zappacosta per Petterini e Dettori, passando al 4-5-1 per infoltire il centrocampo e sostituire i due peggiori in campo; nella formazione campana Galizia rileva Alfano. Al 16’ una punizione di Tomi sfiora il palo alla sinistra di Pinna, questa volta immobile, mentre al 18’ Tedesco si rende pericoloso deviando di testa un cross dalla destra e mettendo di poco fuori. Nel momento migliore degli ospiti, il Pescara raddoppia; al 23’ angolo di Gessa e Coletti anticipa tutti con uno stacco imperioso trafiggendo Fumagalli. Al 33’ Sembroni prende il posto di Gessa, si piazza tra i centrali andando a comporre una difesa a cinque mentre Zappacosta si sposta sulla destra a centrocampo; il chiaro intento di Cuccureddu è quello di portare a casa la vittoria ed evitare spiacevoli rimonte nel finale. Un gran tiro di poco a lato di Galizia per gli ospiti e due occasioni fallite da Artistico e Zappacosta in contropiede rappresentano le ultime emozioni della gara che termina dopo quattro minuti di recupero.
CONSIDERAZIONI FINALI – Olivi e compagni tornano alla vittoria dopo sette turni, soffrendo i contropiedi avversari e sfruttando cinicamente gli episodi favorevoli; la panchina di Cuccureddu è salva nonostante il gioco latitante e la dura contestazione della Curva Nord. In classifica la vetta è distante solo un punto, le prime stentano mentre le inseguitrici si fanno pericolose; il Verona pareggia contro il Portogruaro, la Ternana cede in casa alla Reggiana, vincono Ravenna e Rimini in attesa del posticipo tra Taranto e Cosenza. Nove squadre in sei punti al giro di boa e alla vigilia del mercato costituiscono senza dubbio un ulteriore insidia in quanto tutte sono rientrate in lotta per la promozione diretta e cercheranno di rafforzare l’organico a disposizione; viene così dimostrato il grande equilibrio di questo campionato ma anche la mediocrità nella parte alta della classifica (nel girone A il Novara è in testa con 39 punti a differenza del Verona con 30).