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Il Pino coricato diventi il simbolo del paesaggio mediterraneo pescarese

da Redazione

pino coricato pescara 2020

In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente lo auspicano le associazioni Co.n.al.pa. Pescara – Chieti, AIAPP Abruzzo e Pro Natura Abruzzo

PESCARA – Continua a creare stupore, fascino e attrazione lo straordinario monumento arboreo denominato Pino coricato, all’interno del parco della ex-caserma Cocco a Pescara. Era il 2014 quando ci si impegnò per la sua valorizzazione e per farlo inserire nella lista degli alberi monumentali simboli di Pescara. Oggi, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, le associazioni Co.n.al.pa. Pescara – Chieti, AIAPP Abruzzo e Pro Natura Abruzzo tornano a fotografare e a parlare di questo albero bellissimo che merita di diventare il simbolo verdeggiante del paesaggio mediterraneo pescarese.

“Negli anni scorsi associazioni, ecologisti ed esperti hanno tentato più volte di trasformare questo albero in un emblema della Pescara verdeggiante”, spiegano le associazioni, “Sono stati scritti articoli sui giornali, sono stati organizzati eventi e visite con le scuole, cercando in tutti i modi di salvarlo da situazioni di degrado e da atti vandalici. Possiamo ritenerci soddisfatti del lavoro svolto e dell’interesse che è stato dato a questo albero dalle amministrazioni comunali. Tuttavia questo Pino d’Aleppo che cresce sdraiato merita di diventare qualcosa di più che un anonimo albero cittadino. La nostra proposta è quella di renderlo l’albero identitario della Pescara verde, importante quanto la Riserva Dannunziana, testimone del nostro antico paesaggio. Ha fatto storia questo albero coricato, è stato tutelato, protetto, salvato dagli atti vandalici, adesso è necessario farlo vivere nella memoria collettiva, trasformarlo in un punto di riferimento imprescindibile. Chi viene a Pescara, nel caos del cemento urbano e del traffico, può visitare un gioiello arboreo unico e rimanerne affascinato”.

Le associazioni fanno osservazioni e proposte anche sullo stato del parco ex-Caserma Cocco e sul suo miglioramento ambientale: “Pur conservando il Pino coricato, il Parco Cocco si presenta desolato in tante aree con mancanza di giardini e aiuole mediterranee. Chiediamo all’amministrazione di intervenire per aumentare la biodiversità in questo giardino, inserendo aiuole di piante officinali come rosmarini o altre piante mediterranee come lentischi, filliree, lavande e altre specie dei giardini asciutti, a bassa manutenzione e resistenti alla canicola estiva, che possono attirare farfalle, api e altri insetti utili all’ambiente”.

“É importante continuare a fare divulgazione culturale sul rispetto del patrimonio arboreo pescarese”, continuano le associazioni, “Il pino coricato può trasformarsi in un affascinante laboratorio dell’educazione ambientale coinvolgendo scuole di ogni ordine e grado, coinvolgendo gli esperti, lavorando sul disegno, sulla pittura e sulla fotografia naturalista, sulle lezioni di botanica e sulla conoscenza degli alberi. Questo straordinario pino è un microcosmo, un habitat tutto da conoscere. La valorizzazione degli spazi del Parco Cocco con piante mediterranee migliorerà gli habitat rendendo gli sapzi più attraenti e colorati. Il tronco spiraliforme del grande pino che si muove sul terreno e la sua voglia di vivere e di rigenerarsi nella chioma verdeggiante sono un ottimo insegnamento sulla resilienza degli alberi e un momento di riflessione sul valore della vita”.