Del piatto più amato si parla già in un documento del 31 gennaio 1201, presente presso la biblioteca della diocesi di Sulmona-Valva
Tonda, al taglio o al metro; classica come la napoletana o alla romana sfiziosa come l’americana con le patatine fritte o la hawaiana con prosciutto e ananas. La pizza, in tutte le sue molteplici versioni, è il piatto più conosciuto e amato nel mondo. Oggi, domenica 17 gennaio é celebrata nel World Pizza Day, una speciale giornata in cui festeggiare il simbolo della cucina italiana, che quest’anno cade proprio nel giorno in cui lristoranti e pizzerie, sulla base delle nuove disposizioni governative per arginare la diffusione del Coronavirus, sono costrette ancora una volta a tenere la serranda abbassata.
La festa è stata istituita nel 2017, dopo il riconoscimento “L’Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano” come Patrimonio culturale dell’umanità da parte dell’Unesco. La data é tutt’altro che casuale: é stata, infatti, scelta in onore di Sant’Antonio Abate, patrono dei fornai e dei pizzaioli. Un tempo e famiglie storiche di quest’arte erano solite festeggiare il Santo protettore chiudendo le proprie pizzerie e rifugiarsi in famiglia attorno ad un grande fuoco propiziatorio.
La storia della pizza é lunga, complessa e incerta. In assoluto, le prime attestazioni scritte della parola “pizza” risalgono al latino volgare della città di Gaeta nel 997. Un successivo documento, scritto su pergamena d’agnello, di locazione di alcuni terreni e datato sul retro 31 gennaio 1201 presente presso la biblioteca della diocesi di Sulmona-Valva, riporta la parola “pizzas” ripetuta due volte.
Già comunque nell’antichità focacce schiacciate, lievitate e non erano diffuse presso gli Egizi e i Romani (offa). Benché si tratti ormai di un prodotto diffuso in quasi tutto il mondo, la pizza è un piatto originario della cucina napoletana. La ricetta tradizionale prevede come ingredienti: pomodoro, mozzarella di bufala campana, basilico e olio d’oliva. E la cottura è rigorosamente nel forno a legna.
Complice il lockdown, la pizza, fatta in casa o da asporto, è stato il piatto cult del 2020. Secondo una ricerca di Human Highway per Galbani, negli ultimi dodici mesi la media di pizze cucinate nelle famiglie italiane è passata da 1,9 al mese nel 2019 alle 2,9 nel 2020. A riscoprire questa passione sono stati i giovani compresi nella fascia tra i 18 e i 24 anni, con una media mensile pari a 3,6 pizze. I più grandi impastatori sono stati i nuclei familiari composti da sei o più pers0ne, che hanno preparato la pizza almeno ogni settimana, con una media di 4,8 pizze al mese.
É andata bene anche la pizza da asporto o ordinata con delivery: basti pensare che nel 2020 ne sono stati consegnati a domicilio circa 135.000 metri quadrati di pizza Margherita, pari a venti campi da calcio.
Vi proponiamo di seguito la ricetta per una semplicissima e classicissima pizza napoletana da preparare tra le mura domestiche.
Ingredienti (per 3 pizze)
Per l’impasto:
- 300 gr di farina’0
- 200 gr di farina manitoba
- 400 gr di acqua
- 3 gr di lievito di birra fresco ( 1, 5 gr di lievito di birra secco)
- 1 cucchiaio di olio extravergine
- sale q.b.
Per il condimento (per ogni pizza):
- 120 gr di pomodori pelati
- 100 gr di fiordilatte sgocciolato
- basilico fresco in foglie
- olio extravergine
- sale
Preparazione
- Sciogliete il lievito nell’acqua
- Aggiungete la farina
- Aggiungete il sale.
- Mescolate per 30-40 secondi fino ad ottenere un impasto grezzo e piuttosto soffice
- Coprite e lasciate lievitare 2 ore circa fino al raddoppio del volume
- Formate tre panini di pasta
- Mettete la pasta in un tegame oliato. Coprite e fate lievitare almeno 30 minuti o anche di più fino a due ore.
- Dopo la lievitazione, schiacciate in maniera uniforme lasciando il bordo più spesso.
- Condite col pomodoro e poi aggiungete mozzarella fresca e un goccio di olio e origano
- Accendete il forno a 250° per 20-30 minuti.
- Informate e lasciate cuocere per 4-5 minuti