Cronaca

Polizia di Stato nelle stazioni ferroviarie, ecco il bilancio dell’estate 2019

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PESCARA – L’estate appena trascorsa ha visto il Compartimento Polizia Ferroviaria per le Marche, l’Umbria e l’Abruzzo di Ancona svolgere ininterrottamente la propria attività istituzionale, nelle tre regioni di competenza territoriale, all’interno delle stazioni e sui treni per garantire la sicurezza dei cittadini e dei viaggiatori, attraverso la prevenzione ed il contrasto dei fenomeni delittuosi in ambito ferroviario. In questo periodo sono state impiegate 2605 pattuglie in stazione e quasi 400 a bordo treno. Sono stati scortati complessivamente 834 convogli ferroviari (con una media di oltre 9 treni al giorno).

Sono stati predisposti 123 servizi antiborseggio in abiti civili sia negli scali che sui convogli e 27 pattuglie automontate prediligendo itinerari e stazioni prive del presidio fisso di Polizia Ferroviaria. Grazie a tale dispositivo la Specialità ha tratto in arresto ed indagato in stato di libertà rispettivamente 3 e 56 persone, elevato 29 contravvenzioni per infrazioni al regolamento ferroviario e al codice della strada. Dal primo giugno al 1 settembre il personale del Compartimento Polfer “Marche, Umbria ed Abruzzo” ha identificato e controllato 16272 persone nonché rintracciato 13 minori e proposto 3 persone per provvedimenti di polizia quali il cd “Daspo Urbano” e l’Avviso Orale.

L’attività di prevenzione appena descritta si è naturalmente accompagnata ad una costante attività di vigilanza, particolarmente rafforzata, nel segno della massima visibilità, dal momento che le stazioni sono il luogo in cui transitano giornalmente decine di migliaia di persone. A tal proposito, alcune giornate distribuite nell’arco dei tre mesi, sono state dedicate a servizi straordinari denominati “stazioni sicure” – “operazione alto impatto” e “Rail Action Day Active Shield”, quest’ultimo svolto in contemporanea con 17 paesi dell’Unione Europea. In quelle circostanze la Polfer si è avvalsa della collaborazione di unità cinofile e squadre U.O.P.I. (Unità Operative di Primo Intervento) della Polizia di Stato ed utilizzato metal detector e smartphone di ultima generazione per il controllo dei documenti elettronici in tempo reale.

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