BUSSI (PE) – I presidenti della Regione, Gianni Chiodi e del Consiglio regionale, Nazario Pagano, hanno ricevuto questa mattina a Palazzo dell’Emiciclo, una delegazione composta da esponenti sindacali e rappresentanti di fabbrica delle aziende del ‘polo chimico’ di Bussi sul Tirino, per una disamina relativa alla bonifica della discarica abusiva e al successivo processo di reindustralizzazione dell’intero distretto.
Presenti all’incontro, anche il sindaco di Bussi, Marcello Chella e gli assessori regionale Alfredo Castiglione (attività produttive) e Paolo Gatti (politiche attive del lavoro). La discarica, scoperta da uomini del Comando Provinciale di Pescara del Corpo Forestale dello Stato e posta sotto sequestro dall’autorità giudiziaria, si estende su un’area di circa 42 mila metri quadrati sita a poca distanza dalla confluenza dei fiumi Tirino e Pescara e presenta una volumetria presumibile di circa 240 mila metri cubi di rifiuti costituiti da sostanze altamente nocive, frammiste a terreni inquinati (fonte: ARTA Abruzzo).
Sindacati e lavoratori chiedono il ritiro da parte della Solvay delle procedure di mobilità messe in atto nei confronti di una parte dei lavoratori e l’avvio delle procedure di bonifica della discarica, allo scopo di poter procedere al processo di reindustrializzazione che consentirebbe di riprendere le attività produttive. Circa 20 giorni fa infatti, la Solvay aveva annunciato di aver aperto la procedura di mobilità per licenziare 35 lavoratori. La procedura interessa i lavoratori di tutti i reparti aziendali, dalla produzione ai servizi “con una logica ragionieristica”, accusano i sindacati,
senza porsi il problema del futuro produttivo del sito e cosa assai grave della sicurezza degli impianti e del sito chimico nonchè della occupazione.
Secondo l’assessore Castiglione, è necessario dare risposte immediate ai lavoratori del polo chimico di Bussi, soprattutto a quelli sottoposti a procedure di mobilità:
Ci sono dei contatti con alcune realtà imprenditoriali che hanno dimostrato interesse a insediare nuove unità produttive nel distretto, che, in considerazione che Bussi è un comune all’interno del cratere del sisma, potrebbero essere anche siti appetibili dal punto di vista dell’attrazione di finanziamenti agevolati.
Per Chiodi invece:
Sarà necessario sentire la Solvay per evitare che le procedure che sono state individuate nei confronti dei lavoratori, possano essere portate a compimento.
Il Governatore ha anche annunciato un intervento nei confronti del Ministero dell’ambiente per quanto riguarda l’accelerazione del processo di bonifica del sito di Bussi. Entro la fine del mese di ottobre si terrà un incontro con la Solvay per valutare l’effettiva volontà dell’azienda di ritirare le procedure di mobilità.
Ha proseguito Chiodi:
Nel frattempo ritengo essenziale che tutte le possibilità di nuovi insediamenti industriali all’interno del comprensorio vadano perseguiti, perché possono contribuire ad alleviare una situazione difficile che sta vivendo non solo la comunità locale, ma l’intera regione.