L’AQUILA – Un ponte di Ognissanti all’insegna del quasi “tutto esaurito”. E’ il bilancio positivo che Cna Turismo dell’Aquila traccia all’indomani di un sondaggio condotto all’interno dei propri associati sull’andamento delle presenze nelle diverse strutture ricettive della città e del comprensorio: sondaggio che indica la bontà di un percorso, ma soprattutto la strada che c’è ancora da fare da qui all’appuntamento-clou, ovvero quello che ha eletto nel 2026 la città a Capitale italiana della cultura.
«Il brand dell’Aquila cresce a vista d’occhio di appeal – spiega il presidente Roberto Laglia – e con la crescita del valore della destinazione cresce anche l’attrazione esercitata verso chi vuol scoprire la città e le sue bellezze storico-architettoniche, ormai quasi tutte riportate alla fruibilità dei turisti». Il sondaggio condotto tra gli associati – tra hotel e altre forme di ricettività qualcosa come circa 800 posti letto complessivi – dice insomma che il fine settimana tra ottobre e novembre potrebbe rappresentare una sorta di prova tecnica di trasmissione per il futuro: «A dirlo – aggiunge Laglia – è il fatto che dal 2019 ad oggi, diminuisce in città la dimensione degli arrivi “mordi e fuggi”, magari da parte di chi era di passaggio in estate per rientrare al nord da una vacanza al mare. Oggi chi sceglie L’Aquila come destinazione lo fa consapevolmente, dopo essersi documentato e aver scelto: con la conseguenza di accrescere il numero delle notti trascorse all’interno delle strutture ricettive».
L’aumento di arrivi e presenze è figlio anche del fascino esercitato verso chi ama la vacanza attiva e il turismo esperienziale, nuovo segmento sempre più vivace del mercato turistico: «Come abbiamo spiegato nel corso del recente evento Active Abruzzo 2024, il cui primo appuntamento si è tenuto proprio all’Aquila, la scelta del soggiorno in città si collega facilmente alla possibilità di scoprire le bellezze della montagna vicina, dei nostri borghi: con la conseguenza, dunque, di poter svolgere altre attività. Va detto, però, che ancora c’è molto da fare nella zona sotto il Gran Sasso si registra una situazione di sofferenza, soprattutto in ragione della presenza di infrastrutture vecchie, se non fatiscenti: e questo non va bene, va corretto con interventi rapidi ed efficaci».
«Adesso serve una mobilitazione di tutte le forze della città – gli fa eco il presidente della Cna provinciale Giorgio Carissimi – che ci spinga tutti a muoverci nella stessa direzione: dalle attività alberghiere ed extra-alberghiere, alla ristorazione, al commercio, siamo tutti chiamati a un’intensa attività di preparazione in vista dei prossimi appuntamenti. Anche nel mio settore, la ristorazione, i segnali arrivati dalle festività di inizio novembre sono estremamente positivi, vanno colti e valorizzati. Certo, in questo momento di intenso lavoro per completare lavori di rifacimento di strade e servizi, qualche problema di disagi può crearsi, ma dobbiamo guardare avanti. In questo senso, considero positivo il rapporto di interlocuzione in corso con l’amministrazione comunale: rapporto che va rafforzato e intensificato in vista degli appuntamenti futuri».