Il sindaco Mascia e il capogruppo del Pdl scrivono per sostenere l’attività del presidente della Regione
PESCARA- Doppia epistola per il presidente della Regione Gianni Chiodi sulla questione del porto canale. I due mittenti sono stati il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia e il capogruppo comunale del Pdl, nonchè consigliere regionale Lorenzo Sospiri.
Il sindaco Albore Mascia nella lettera indrizzata al presidente Chiodi sullo sviluppo del porto canale precisa che il Comune di Pescara e Regione Abruzzo stanno tenendo fede agli impegni assunti nei vertici romani per risolvere nel modo più celere possibile l’emergenza del porto canale.
Appena giovedì sera è arrivata l’autorizzazione del Dirigente Gerardini per l’escavazione degli ulteriori 10mila metri cubi di sedimenti depositati sui fondali, puntando al ripristino delle condizioni di sicurezza nella canaletta di accesso al porto.
Venerdì mattina è pervenuta anche la lettera con la quale il Presidente Chiodi ha formalmente chiesto al Ministro alle Infrastrutture di inserire i finanziamenti necessari per la realizzazione della nuova darsena commerciale-pescherecci all’interno dell’Intesa quadro in via di definizione e che verrà sottoscritta il prossimo 26 maggio.
Una lettera frutto dell’impegno del consigliere regionale Sospiri, capogruppo comunale del Pdl, e che per Pescara rappresenta una vera boccata d’ossigeno, testimone dell’impegno che la nostra filiera istituzionale sta profondendo per il territorio.
è il commento del sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia alla lettera inviata al Ministro Matteoli dal Governatore Chiodi per lo sviluppo infrastrutturale del porto canale, lettera ufficializzata dal capogruppo Pdl Sospiri.
E ha continuato sottolineando che nell’ultimo vertice romano avevano fissato con la Regione Abruzzo dei passaggi amministrativi rigorosi che stanno rispettando:
Prima la mia lettera indirizzata alla Regione Abruzzo per sollecitare il reperimento di fondi necessari alla realizzazione del nuovo braccio del porto da portare al di fuori della diga foranea. Oggi l’intervento del Presidente Chiodi per inserire quell’opera nell’Intesa Generale Quadro dirottando sull’opera tra l’altro finanziamenti già disponibili all’interno del 9° Allegato Programma Infrastrutture Strategiche.
La compattezza che Regione e Comune stanno dimostrando, grazie anche alla presenza di figure cerniera, come il capogruppo Sospiri, ci consentirà di superare le problematiche che in questi mesi ci stanno vedendo schierati in prima linea per risollevare le sorti di un porto trascurato per troppi anni in precedenza e, altra tematica ‘calda’, per ottenere la delocalizzazione delle antenne di San Silvestro sulla piattaforma off shore al largo di Pescara, con un’azione di lobby nei confronti del Governo che opportunamente stiamo portando avanti insieme nell’esclusivo interesse del territorio.
Conclude il Sindaco di Pescara esprimendo il plauso personale al Presidente Chiodi e al consigliere regionale Sospiri per l’iniziativa di cui è certo che incontrerà validi interlocutori sul Tavolo romano.
Il capogruppo Pdl Sospiri su lettera Presidente Chiodi al Governo per porto canale ha ufficializzato l’invio della nota da parte del Presidente della Regione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli per chiedere di inserire il progetto di deviazione del porto canale di Pescara e del suo prolungamento oltre l’attuale diga foranea all’interno della Nuova Intesa Generale Quadro in via di definizione e sul quale la Conferenza Unificata Stato-Regioni esprimerà il proprio parere il prossimo 26 maggio:
Il costo dell’intervento, uno stralcio del Piano regolatore generale portuale, è stato stimato in circa 20 milioni di euro. E’ questo l’impegno concreto delle amministrazioni regionale e comunale nei confronti del nostro scalo portuale e delle nostre categorie produttive, atti concreti frutto di mesi di lavoro congiunto, a fronte di sterili chiacchiere e inutili strumentalizzazioni.
E continua Sospiri ricordando che la lettera fa seguito alla nota inviata alla Regione Abruzzo dallo stesso sindaco Albore Mascia, come concordato nell’ultimo vertice romano, nella quale si è sottolineata la necessità di far fronte non solo all’emergenza, con un intervento sostanziale di dragaggio del porto canale per supportare la nostra marineria, ma di pensare anche allo sviluppo infrastrutturale dello scalo con interventi capaci di superare gli ostacoli frapposti dai mutamenti morfologici subiti da fiume e costa, interventi che non possono prescindere dal prolungamento del braccio del porto al di fuori della diga foranea.
E il sindaco Albore Mascia ha chiesto l’impegno e il supporto del Presidente Chiodi nella ricerca dei relativi finanziamenti necessari per tale opera. La risposta del Presidente Chiodi non si è fatta attendere: il Governatore dell’Abruzzo, sensibile alle istanze dell’amministrazione comunale, ha scritto una nota al Ministro Matteoli, per sollecitare integrazioni e modifiche al Documento ‘Programma Infrastrutture Strategiche – 9° Allegato Infrastrutture’.
E nella nota si legge che :
Nello specifico il Presidente Chiodi ha sostenuto che ‘il porto di Pescara per la sua centralità nel corridoio adriatico che ne fa un punto privilegiato nel quadro della realtà marittima italiana, potrebbe veder crescere il proprio ruolo e il proprio traffico in modo rilevante specialmente nel settore passeggeri. Il settore del trasporto passeggeri su navi traghetto rappresenta infatti quello che nella realtà portuale pescarese potrebbe avere l’evoluzione più rapida e consistente. Lo sviluppo del complesso portuale di Pescara è subordinato alla razionalizzazione degli spazi riservati alle diverse attività portuali, al miglioramento del rapporto tra tali attività e la città retrostante, e alla soluzione dei problemi di natura ambientale connessi al fiume Pescara. E proprio da quest’ultimo aspetto deriva l’ostacolo più importante allo sviluppo del porto legato al problema del continuo insabbiamento e quindi dei bassi fondali che implicano di conseguenza opere di dragaggio quasi annuali con rilevanti impegni finanziari senza risolvere alla radice il problema.
Al fine di dare razionalità all’infrastruttura è stato predisposto il nuovo Piano Regolatore Portuale e attualmente è in corso la procedura della VAS che prevede una serie di opere e tra queste la deviazione del porto canale e il suo prolungamento fino a sfociare oltre l’attuale diga foranea che permetterebbero di limitare notevolmente il fenomeno dell’insabbiamento e risolvere quindi il problema in maniera strutturale e non episodica. Il costo degli interventi suddetti è stimato in 20milioni di euro. E tale intervento relativo al Porto di Pescara potrebbe essere preventivamente ricompreso nella Nuova Intesa Generale Quadro in corso di definizione.
E si legge ancora nella lettera :
Pertanto tenendo conto che la Conferenza Unificata Stato-Regioni nell’ambito della quale bisogna esprimere il parere sul Documento in oggetto si dovrebbe tenere il prossimo 26 maggio si chiede gentilmente alla sua persona di intervenire affinchè possa essere inserito nella Nuova Intesa Generale Quadro l’intervento riguardante il Porto di Pescara’. E’ evidente come grazie a un impegno costante il progetto di sviluppo del nostro porto canale stia finalmente prendendo forma subendo una decisa accelerata: a questo punto restiamo in attesa del parere del Ministero che sono però certo saprà tenere in debita considerazione le azioni assunte da Regione Abruzzo e Comune di Pescara perché è evidente che ormai solo il prolungamento del porto ci consentirà di superare la costante emergenza.
In merito alle polemiche sollevate dal Pd, il capogruppo Sospiri risponde che si aspettano di sentire qualche proposta concreta dal Pd:
anziché il solito piagnisteo, ricordando che per sei anni il Pd ha governato Regione e Comune senza assumere una sola iniziativa per garantire la crescita del nostro scalo. Le nostre amministrazioni di centro-destra, al contrario, stanno lottando in modo concreto per salvare il porto canale e per impedirne la chiusura.
Al consigliere Del Vecchio suggeriamo invece di esporre al Ministero dell’Ambiente e all’Arta le proprie teorie circa la possibilità di sversare in mare i fanghi derivanti dal dragaggio, procedura che sicuramente sarebbe stata meno onerosa e più veloce, ma che purtroppo è vietata dalle nuove normative, come Arta, Ministero dell’Ambiente e Provveditorato alle Opere pubbliche hanno ribadito in ogni occasione.