“Il rischio è che si arrivi alla chiusura del porto per mancanza di sicurezza. Chiediamo che si intervenga subito per completare i lavori”
ORTONA – Il porto di Ortona è pericoloso e rischia di chiudere se non si interviene subito. E’ questo il grido d’allarme lanciato dal Flag Costa dei Trabocchi e dagli operatori della pesca che utilizzano l’infrastruttura, una delle principali della costa abruzzese. All’origine del problema lamentato dalla categoria il mancato completamento dei lavori di realizzazione dell’avanporto, realizzato solo per metà, che avrebbe dovuto risolvere il problema dell’insabbiamento, ma che ha causato solo ulteriori problemi alle imbarcazioni.
«In questi giorni di maltempo», spiega il presidente del Flag Costa dei Trabocchi, Franco Ricci, «torna a riproporsi un problema molto grave che danneggia gli operatori del settore ittico e che rischia di portare alla chiusura del porto di Ortona. I lavori per la realizzazione dell’avanporto, ideato per ridurre il problema dell’insabbiamento del porto, sono stati condotti solo per metà. E’ stato prolungato il molo nord, ma non quello sud. Questo provoca un fenomeno molto pericoloso, ossia che i marosi sbattono sul molo nord e arrivano con maggiore violenza all’interno del porto specialmente quando arrivano da scirocco, rappresentando un grave rischio sia per i lavoratori che per le stesse imbarcazioni. E’ una situazione che non può più andare avanti così», prosegue Ricci. «Il rischio è che si arrivi alla chiusura del porto per mancanza di sicurezza. Per questo rivolgiamo un appello alla Regione affinché si intervenga subito per completare i lavori, dal momento che i fondi ci sono».
Si tratta di 40,5 milioni di euro previsti dal Masterplan Abruzzo stanziati proprio per il potenziamento del porto di Ortona e per il prolungamento del molo sud. La tabella di marcia dei lavori, annunciati lo scorso mese di giugno, prevede che il porto sia terminato entro il 31 dicembre 2024. Una data che, tuttavia, agli operatori appare troppo lontana e che li spinge a chiedere interventi alternativi.
Il pericolo concreto ha spinto già diverse imbarcazioni – 12 pescherecci e una ventina di vongolare – a chiedere ospitalità ai porti di Pescara e Vasto. «Le condizioni meteorologiche previste per il fine settimana, con forti venti di scirocco in arrivo», rivelano i componenti della marineria di Ortona, «ci hanno spinto a chiedere riparo ai porti di Pescara e Vasto. Da quando sono stati fatti i lavori del molo nord accade spesso di avere questi problemi: cime spezzate, parabordi che esplodono e notti intere passate a bordo per paura di ritrovare le barche danneggiate la mattina. E’ una situazione ormai insostenibile, anche perché non possiamo sperare sempre nella generosità dei porti vicini dal momento che noi il nostro porto ce l’abbiamo. Basterebbe anche qualche intervento tampone, utile a ridurre il problema, in attesa del completamento del molo sud».