Le richieste della marineria sul dragaggio e sullo sblocco dei fondi
PESCARA – Il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa e il consigliere comunale Massimo Pastore con una delegazione di armatori hanno incontrato giovedì sera a Roma il ministro Gaetano Quagliariello per discutere delle problematiche del porto di Pescara, legate al dragaggio dei fondali e alle somme da destinare alla marineria che non lavora da circa un anno e ha subito danni ingenti. Facendo il punto della situazione e illustrando al ministro le ultime novità sul dragaggio, Testa e gli armatori hanno auspicato che le operazioni di escavo procedano in maniera spedita, per arrivare ai 200mila metri cubi previsti nel bando del Provveditorato, e hanno evidenziato la necessità di sbloccare i fondi che il Decreto sviluppo ha destinato agli armatori. Dei tre milioni di euro in questione per gli armatori, 500mila euro sono stati destinati ai lavoratori dipendenti – proprio per volontà degli armatori – ma i due milioni e mezzo di euro rimanenti non sono stati ancora erogati perché si corre il rischio di incorrere in una infrazione comunitaria.
“E’ indispensabile – hanno detto Testa e Mimmo Grosso, in rappresentanza degli operatori – che queste somme vengano sbloccate in tempi rapidi per dare un po’ di respiro ai pescatori per cui va individuata senza indugi una soluzione da parte del Governo, di concerto con Bruxelles”. Tra le richieste formulate al ministro c’è anche quella di prevedere delle somme in favore della categoria, sempre a livello governativo, per i danni subiti nell’ultimo mese dalle imbarcazioni durante le operazioni di uscita ed entrata in porto. Operazioni di prova, hanno fatto notare gli addetti ai lavori, finalizzate a consentire il ritorno in mare nella giornata di domenica. Come già evidenziato più volte in passato la delegazione pescarese ha parlato della impossibilità di effettuare il fermo pesca estivo. Per armatori e pescatori, ma anche per il mercato ittico all’ingrosso, sarebbe un danno ulteriore per cui il Governo dovrebbe dare il via libera all’esonero per gli appartenenti alla marineria del capoluogo adriatico. Da parte del ministro, che ha sempre seguito le vicende del porto, c’è stata massima disponibilità a supportare gli armatori e ad investire rapidamente tutti i soggetti competenti delle varie questioni emerse, mantenendo un filo diretto con Pescara.