PORTOGRUARO – Allo stadio Mecchia di Portogruaro (VE) si gioca davanti ad un buon pubblico con rappresentanza biancoazzurra di quasi 500 unità, giornata calda e cielo sereno, campo in condizioni accettabili. Indisponibili Zizzari, Petterini e Prisco, Cuccureddu ripropone il classico 4-4-2 confermando la formazione di domenica scorsa: Pinna in porta, in difesa da destra Medda, Olivi, Mengoni e Vitale, in mediana Dettori e Tognozzi, sulle fasce Gessa e Bonanni, in attacco Ganci e Sansovini. La capolista Portogruaro, grande sorpresa di questo inizio di campionato e ben allenato da Mister Calori (ex giocatore dell’Udinese), si presenta in campo con il 4-3-3; Rossi tra i pali, Bianchi, Siniscalchi, Gotti e Madaschi in difesa, Scozzarella, Espinal e Mattielig a centrocampo, Bocalon, Marchi e Cunico in avanti.
Buon primo tempo della formazione biancoazzurra, che riesce a bloccare il temuto gioco offensivo dei veneti e approfitta degli spazi lasciati dall’avversario che si gioca la partita a viso aperto. Grazie ad un calcio d’angolo il Pescara passa in vantaggio all’ undicesimo minuto di gioco con un perentorio stacco di testa di capitan Olivi, difensore col vizio del gol alla terza rete stagionale e finora capocannoniere della squadra abruzzese. Partita giocata a ritmi blandi ma nel secondo minuto di recupero del primo tempo un’accelerazione di Ganci defilato sulla sinistra si conclude con un cross al centro per l’indisturbato Sansovini che insacca a porta vuota.
Il Portogruaro non impegna mai Pinna in tutta la prima frazione di gioco se si eccettuano due uscite basse all’inizio della contesa e l’ordinaria amministrazione. Risultato giusto per quanto visto in campo anche se l’impressione è che la formazione biancazzurra potesse spingere maggiormente ed affondare nelle ripartenze sfruttando gli spazi lasciati dalla difesa di casa. Ottima la prova di Olivi e voti oltre la sufficienza per Vitale, Dettori, Sansovini e Ganci; in difesa Medda appare troppo bloccato sulla fascia destra e Gessa riceve poca assistenza, Vitale spinge leggermente di più sulla sinistra ma il suo compagno di fascia Bonanni appare svogliato e fuori forma. Da sottolineare anche la prova abbastanza negativa di Tognozzi che sbaglia molti passaggi in mediana.
Il secondo tempo inizia con gli stessi undici della prima frazione di gioco; Il Portogruaro scende in campo determinato a riaprire la contesa e trova un Pescara remissivo che in pratica sparisce dal campo. La squadra di casa trova due gol nel breve volgere di qualche minuto tra il decimo ed il sedicesimo con Marchi ed Altinier; nella prima rete grave l’errore di Gessa che perde palla con un lancio sbagliato nella propria metà campo ed un’immediata verticalizzazione mette in condizione Marchi di presentarsi solo davanti a Pinna ed insaccare facilmente accorciando le distanze; la rete del pareggio arriva in seguito ad un evidente stop di mano sulla fascia sinistra con un cross che trova il grande stacco di Altinier che infila la sfera all’incrocio dei pali.
Sulle ali dell’entusiasmo la formazione veneta continua ad attaccare sfruttando il momento negativo della squadra di Cuccureddu e sfiora il vantaggio con due occasioni clamorose fallite a due passi dalla porta abruzzese. Il Pescara non si fa vedere mai in attacco e le sostituzioni di Gessa, Dettori (uno dei migliori) e Ganci per Coletti, Zappacosta ed Artistico non cambiano la disposizione sul terreno di gioco e l’esito del match; restano in campo Tognozzi e Bonanni, i peggiori già nel primo tempo, ed a nostro avviso solo l’ingresso di Verratti dietro le punte avrebbe portato più brio alla manovra offensiva con un centrocampo a tre (Coletti, Zappacosta e Dettori) ed una spinta maggiore da parte degli esterni difensivi.
Dopo due minuti di recupero termina la contesa; a conti fatti un punto d’oro considerando la prestazione della ripresa. E’ logico attendersi un’attenta riflessione sui limiti dimostrati soprattutto nelle trasferte; la squadra è stata sempre raggiunta dopo il vantaggio a Cava, Lanciano, Giulianova e Portogruaro, e non può essere considerata più una casualità; a Cuccureddu spetta il compito di individuare e correggere gli errori, riflettendo sulla condizione fisica dei vari giocatori e sull’impostazione tattica soprattutto a partita in corso. Intanto l’avversaria più accreditata per la conquista del primo posto, il Verona, vince e convince in casa oltre che in trasferta e sembra aver già intrapreso la mentalità e la marcia giusta per arrivare all’obiettivo finale.