La commissione vigilanza dell’Ente intende così andare incontro a cittadini e operatori
PESCARA – La Commissione consiliare di vigilanza della Provincia di Pescara, presieduta Camillo Sborgia, ha esaminato la questione degli scarichi idrici relativa ai cosiddetti “pozzi neri” mettendo in evidenza tutte le novità del settore, gli adempimenti da rispettare e soprattutto i poteri in capo ai sindaci. Per sgomberare il campo da una serie di equivoci e andare incontro agli operatori industriali, commerciali, agricoli e ai cittadini, Sborgia ha sollecitato una serie di chiarimenti al responsabile del servizio Tutela dell’ambiente della Provincia, Antonello Colantoni. Ritenendo molto utili le informazioni ricevute, ha poi chiesto di inviare una nota esplicativa a tutti i Comuni.“Le disposizioni esaminate sono quelle contenute nella legge regionale numero 31 del 2010 – dice Sborgia – che ha introdotto importanti novità in merito all’utilizzo dei pozzi per lo smaltimento delle acque reflue. L’elemento di rottura rispetto al passato – dice il presidente della commissione – è rappresentato dal fatto che non è più previsto l’utilizzo dei pozzi assorbenti ma il ricorso alla sub irrigazione o alla fitodepurazione. La legge regionaledispone che per gli impianti a servizio di civili abitazioni non è necessario provvedere alla eliminazione del pozzo assorbente mentre in tutti gli altri casi bisognava chiedere una nuova autorizzazione oppure la variazione del provvedimento di autorizzazione già esistente entro il 30 luglio dello scorso anno. Un elemento importante emerso in commissione riguarda tutti quei casi in cui sia tecnicamente impossibile fare ricorso ai sistemi di sub irrigazione di fitodepurazione. La Provincia, previa verifica, può autorizzare lo smaltimento delle acque reflue utilizzando pozzi assorbenti anche per i nuovi scarichi e di conseguenza rinnovare l’autorizzazione anche per i vecchi scarichi con pozzo assorbente. Un altro dato di rilievo, conclude Sborgia, riguarda i sindaci che hanno la facoltà, in qualità di autorità sanitaria locale, di autorizzare l’utilizzo di pozzi a tenuta (pozzi neri)”.
La Provincia ha chiarito a questo proposito che i pozzi neri devono costituire una soluzione temporanea in attesa della realizzazione delle reti fognarie. Nel caso di ricorso ai pozzi neri, poi, il Comune dovrebbe farsi carico del controllo sulla regolare gestione del sistema di smaltimento autorizzato.