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Il Premio Fontamara 2016 per le Istituzioni all’Associazione Italiana Biblioteche

da Redazione

Premio Internazionale Ignazio Silone0ggi l’assegnazione presso la Sala Conferenze del Teatro San Francesco

PESCINA (AQ) – Oggi,sabato 30 aprile, alle ore 15.00, a Pescina (AQ) presso la Sala Conferenze del Teatro San Francesco durante la tavola rotonda “Biblioteche: quale futuro?”, nell’ambito della XX edizione del
, il sindaco di Pescina Stefano Iulianella assegnerà il Premio Fontamara alle Istituzioni all’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) con la seguente motivazione:

“Attiva dalla sua data di fondazione – il 1930 – è costantemente impegnata sia nell’ambito della promozione dei valori attinenti alla pubblica lettura intesa come strumento di salvaguardia sociale e di elevazione culturale, sia nel campo della tutela e valorizzazione della professione bibliotecaria, di cui ha promosso, seguito e favorito con successo anche il costante adeguamento alle nuove metodologie, sollecitato dal progresso tecnologico e dalle necessità di potenziamento di un moderno ed irrinunciabile servizio di alta valenza. Nel momento in cui anche la Regione Abruzzo, così come altre prima di questa, affronta il problema relativo alle quattro ex biblioteche provinciali, storiche depositarie di preziosi giacimenti bibliografici ed erogatrici di irrinunciabili servizi a centinaia di migliaia di fruitori, il Premio Fontamara assegnato all’AIB vuole segnalarne il prezioso ruolo ma anche contribuire ad attirare l’attenzione delle pubbliche autorità e della società intera sulla necessità di tutela e valorizzazione per un essenziale presidio e servizio socio culturale. Servizio al quale Silone si rivolgeva costantemente, come ci fa sapere quando, nella Introduzione all’Avventura di un povero cristiano, ci informa di aver salutato un conoscente mentre entrava negli austeri saloni della Biblioteca Provinciale “Salvatore Tommasi” dell’Aquila.

L’importanza dell’assegnazione de Premio Fontamara per le istituzioni all’AIB mette ancora più in evidenza il particolare momento di crisi delle biblioteche abruzzesi.

Infatti, come sottolinea Tito Viola, presidente dell’AIB Abruzzo: “Dal 2010, anno nel quale figuravano in regione 147 biblioteche censite, il dato pubblicato dall’ultima indagine statistica sulle biblioteche in Italia (Cepel – AIB 2015) riduce la presenza delle biblioteche di pubblica lettura abruzzesi a 67 con una perdita netta del 55% in soli 5 anni.

La sezione AIB Abruzzo ha condotto inoltre un’indagine specifica tra le 67 biblioteche oggi aperte che, oltre le quattro biblioteche provinciali, sono prevalentemente comunali o appartenenti alle agenzie di promozione culturale della Regione Abruzzo, dal quale si evincono dati particolarmente preoccupanti”.

Dalla ricerca effettuata è emerso che:

– solo il 40% delle strutture risulta essere gestita da bibliotecari, mentre le altre, specialmente le più piccole o territorialmente marginali, vengono aperte con il volontariato o con personale di ricaduta da altre funzioni: ovvero il 60% delle strutture è gestita da personale NON qualificato;

– all’interno delle biblioteche circa il 30% del personale è precario. Questo significa anche che le biblioteche fino al 2010 erano prevalentemente esternalizzate. La successiva riduzione dei fondi ha costretto gli Enti Locali a chiudere definitivamente le biblioteche;

– l’orario di apertura medio è di 29 ore settimanali, con un trend sempre maggiore da “aperture su richiesta” fino a 50 ore settimanali.

Enrica Manenti, presidente AIB Nazionale: “Il dato generale che emerge è che in questi ultimi 5 anni si è evidenziata una progressiva mancanza di pianificazione ed indirizzo regionale, lasciando i servizi bibliotecari senza alcuna forma di coordinamento e di finanziamento (dal 2006 la vigente legge regionale sulle biblioteche non viene finanziata nei bilanci). Questo dato è aggravato dalla situazione precaria delle quattro Biblioteche delle Provincie che ancora non hanno prospettiva istituzionale certa, e dal destino professionale altrettanto precario dei bibliotecari coinvolti, in quanto non si comprende ancora se la Regione Abruzzo intenda salvaguardare queste istituzioni ed in che modo”.

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