PALERMO – Lo scorso 8 novembre a Palermo presso Salone delle Cerimonie, Central Palace Hotel in occasione del “V Concorso Letterario” successo dell’Abruzzese Dante Quaglietta nella categoria poesia. Ancora un prestigioso riconoscimento in ambito nazionale per il poeta pescarese, dopo la menzione speciale ricevuta la scorsa settimana a Terni. Dante Quaglietta, secondo la critica è un poeta “più vicino alla poesia pura con una spruzzatina di postermetismo”. E’ un poeta “calato fra la gente”, antiaccademico, un poeta “popolare” – nel senso di società di massa contemporanea. Una carriera poetica che lo vede protagonista ora a Terni e prossimamente a Palermo, dove verrà premiato per la sua verve poetica, sempre profonda e appassionata…!
Inizia la sua attività poetica partecipando al Premio Letterario “Nuova Dimensione” a Milano nel 1996 ed ottenendo la menzione “meritevole”. Da qui la necessità di portare a conoscenza del pubblico le sue opere attraverso una mostra dal titolo “poesie appese sui muri”. Negli anni successivi ha conseguito altri riconoscimenti in campo nazionale: premio letterario”città di Firenze” nel 1996 segnalato, Premio letterario “città di Pomigliano” nel 1997 diploma. La passione per la poesia lo spinge in alcuni locali dove legge versi di famosi autori del 900 e non solo: da Baudelaire, Verlaine, Mallarme, Rimbaud ad Allan Poe con il suo famoso “corvo”, da Neruda, Prevert, Salinas, Montale fino al recente De Andrè, attraversando l’irrequieta Beat Generation americana. Nel 2002 è ospite del premio di fotografia del cinema “Gianni di Venanzo” a Teramo con una sua poesia dal titolo “la luce”. Ottiene il Premio speciale della giuria al ”Premio nazionale di poesia emozioni e magie del natale” Piacenza dicembre 2007, ottiene la menzione d’onore al “Premio Nazionale di Poesia La Clessidra” Terni, maggio 2008. Pubblica nel mese di settembre 2008 il libro “I fiori del giardino segreto”, prefazione del professor Ugo Perolino, a cura della casa editrice Ianieri. Ottiene un altro riconoscimento poetico nel marzo 2009, con una poesia inedita da parte dell’Accademia Internazionale Partenopea Federico II, al premio di poesia Città di Napoli Memorial Libero Bovio. Ottiene l’ammissione in finale per la poesia edita nell’agosto 2009 al Premio letterario Internazionale Antiche Chiese Storiche 5° Edizione 2008 Palermo.
Di seguito riportiamo la nostra intervista ricordando che nella sezione arte del giornale è presente un articolo-intervista sul poeta intitolato: “I FIORI DEL GIARDINO SEGRETO: INTERVISTA A DANTE QUAGLIETTA“
– Complimenti per l’importante riconoscimento nel premio letterario a Palermo. Come nasce il suo amore per la poesia?
R- Gentilissimo Direttore ringrazio in primis L’Associazionechiesestoriche per l’importante premio conferitomi, rammaricandomi per non essere potuto intervenire alla cerimonia di premiazione ed auspicando nel medio periodo una mia visita nella splendida città di Palermo per conoscere sia la sede dell’Associazione che i loro componenti. Dopo aver dato la precedenza ad una doverosa quanto sentita premessa mi accingo a rispondere alle sue domande.
L’ amore per la poesia nasce con me: è qualcosa che mi porto dentro da sempre, alimentato dal meraviglioso e costante contatto quotidiano con l’umanità che mi circonda.
– La critica l’ha definito poeta “calato fra la gente, popolare”. Quanto si ritrova in questa definizione?
R – Ringrazio la critica per tanta benevolenza ed obbiettività: in realtà non potrei sfuggire ad una connotazione del genere “popolare” in quanto è la fonte principale del mio approvvigionamento poetico. In realtà si tratta d’una appropriazione indebita che dura qualche istante: l’universo emozionale di coloro che incontro, gente comune affranta da un quotidiano a volte avvilente, lo restituisco qualche frazione temporale dopo, in forma di versi poetici spesso intrisi d’una costante speranza alla gioia del vivere, intesa come dono.
– In una recente intervista sul nostro periodico a proposito del ruolo della poesia e del poeta nella società contemporanea ha dichiatato essere: “elemento di coesione e propositivo nel transitare sui sottili ponti di corde che legano i promontori delle emozioni”. Conviene che la poesia sia qualcosa di più di una semplice momento di arricchimento culturale?
R – Sono d’accordo con Lei: la poesia oltre ad un arricchimento culturale, svolge il ruolo fondamentale di ricerca interiore della proprie origini spirituali, diviene veicolo con il quale percorrere le autostrade delle sensazioni per spostarsi da un punto all’altro della propria anima. Al poeta il compito di elemento di coesione per transitare su sottili ponti di corde che legano tra loro infiniti mondi possibili di cui siamo portatori.
– Gli italiani e la poesia. Che idea si sei fatta oggi del rapporto con la poesia di un italiano medio? C’è ancora un gran bisogno di avvicinare l’uomo alla cultura? Consiglierebbe qualcosa per meglio promuovere la letteratura in Italia?
R – Credo che il rapporto con la poesia di un italiano medio sia di curiosità verso nuove forme poetiche più fruibili ed immediate. Lo sviluppo della comunicazione attraverso Internet ha conferito una velocità diversa ed una ricerca lessicale più congeniale ai tempi attuali dove i generi fantasy. noir, dark, albergano nella gran massa delle comunicazioni soprattuto tra i giovani. Il successo di autori quali Biagini, Cavalli, Leto impone una riflessione sulla brevità e l’efficacia della poesia intesa come cronaca d’uno stato d’animo in continua rotazione sul proprio asse interpretativo. Non credo ci sia una gran bisogno come in passato di avvicinare l’uomo alla cultura in quanto la stessa sete di conoscenza e d’esplorazione insita nella realtà attuale spinge il fruitore a sondare piani di conoscenze multimediali, interattive tra di loro. Credo che il ruolo fondamentale per la promozione della letteratura in italia venga svolta efficacemente dalle numerose associazioni presenti attraverso la diffusione almeno stando ai dati ufficiali di sempre più produzioni letterarie.
Al poeta spetta un ruolo fondamentale: far interagire l’estetica del corpo che tanto alberga nei centri benessere come vero status di questo inizio secolo, con l’estetica dell’anima come inizio d’un viaggio insospettabile verso l’origine di se stessi.
La vera rivoluzione parte dai versi d’una poesia che restituisce a chi incontriamo ogni giorno l’unità di misura del propria sensibilità: che sia questa la madre di tutti gli universi possibili ancora da visitare?