I nuclei galattici e i sistemi stellari del giovane ricercatore dell’Università di Padova e del Gran Sasso Science Institute si aggiudicano il MERAC per l’Astrofisica teorica
L’AQUILA – Manuel Arca Sedda, Marie Curie fellow al Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova, sotto la supervisione della Prof.ssa Michela Mapelli, e da poco ricercatore al Gran Sasso Science Institute all’Aquila, ha ottenuto un riconoscimento di grande prestigio internazionale: il premio MERAC 2023 for the Best Early Career Researcher in Theoretical Astrophysics.
Questo premio viene assegnato dalla European Astronomical Society (EAS) ad uno scienziato europeo all’inizio della carriera (ovvero con meno di 10 anni dal conseguimento del PhD) che abbia ottenuto risultati innovativi nel suo campo.
La Fondazione MERAC (Mobilising European Research in Astrophysics and Cosmology) è una fondazione senza scopo di lucro con sede in Svizzera ed è nata nel 2012 per riconoscere e sostenere i giovani astronomi europei. L’EAS assegna ogni anno tre premi MERAC di 25,000 euro per Astrofisica teorica, Astrofisica osservativa e Nuove Tecnologie (Strumentali/Computazionali/Multi-Messenger). I premi si alternano ogni anno: negli anni dispari vanno ai ricercatori all’inizio della carriera; negli anni pari alle migliori tesi di dottorato.
Inoltre, i vincitori possono beneficiare di un ulteriore consistente sostegno da parte della Fondazione MERAC, in particolare per richiedere ulteriori finanziamenti per la propria ricerca.
Le nomine possono essere fatte solo dai membri EAS e devono essere approvate da altre 2 persone.
Link: https://eas.unige.ch/merac_prizes.jsp
“Il Premio MERAC per l’Astrofisica Teorica viene assegnato a Manuel Arca Sedda per aver svolto ricerche all’avanguardia e pionieristiche nel campo della dinamica di oggetti binari compatti nei nuclei galattici e nei sistemi stellari densi”, si legge nella motivazione dei membri dell’EAS.
«È un risultato che mi riempie di orgoglio e che sinceramente non mi aspettavo – dice Arca Sedda – il conseguimento del MERAC segna per me un nuovo punto di partenza per le mie future ricerche sulla natura dei buchi neri di massa intermedia e il loro impatto sulle popolazioni di sorgenti di onde gravitazionali. Ringrazio la mia famiglia per il supporto incondizionato, senza il quale non sarebbe stato possibile raggiungere un tale risultato. E voglio ringraziare tutti i collaboratori che negli anni mi hanno accompagnato nel mio lavoro di ricerca, il loro contributo è stato fondamentale e il merito di questo premio va anche a loro».
Flavio Seno, direttore del dipartimento di Fisica e Astronomia, sottolinea «l’importanza di questa tipologia di premi che testimoniano la qualità della ricerca svolta nel nostro dipartimento. Mi piace ricordare che nel 2015 lo stesso premio era già stato vinto dalla nostra docente Michela Mapelli».
«La vittoria di Manuel ci riempie di orgoglio: il MERAC è uno dei premi più prestigiosi in Europa nel campo dell’astrofisica – commenta la supervisor Michela Mapelli – ed è un riconoscimento assolutamente meritato per il lavoro sulla dinamica dei buchi neri che Manuel ha condotto in questi anni, aprendo nuove prospettive sullo studio delle sorgenti di onde gravitazionali. Una nota di colore: questo premio torna a Padova dopo soli 8 anni, confermando l’eccellenza dell’astrofisica padovana».
«Gli studi pionieristici sui buchi neri di Manuel Arca Sedda – aggiunge Marica Branchesi, professoressa al Gran Sasso Science Institute – sono pietre miliari per interpretare le osservazioni della nascente astronomia delle onde gravitazionali e per la scienza dei futuri osservatori a terra e nello spazio, che andranno a indagare coalescenze di buchi neri di massa via via maggiore. Siamo molto orgogliosi che arriverà presto al GSSI un nuovo brillante talento: a L’Aquila lavoreremo insieme a meravigliose scoperte con l’Einstein telescope, il Luna Gravitational-Wave Antenna e LISA».