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Premio a Salerno per “Zittita” di Monica Pelliccione

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Il componimento, che affronta il delicato tema della violenza fisica e psicologica sulle donne, verrà premiato il 1° marzo

L’AQUILA – Un nuovo, importante, riconoscimento per la giornalista e scrittrice aquilana, Monica Pelliccione, con l’opera “Zittita”. Il componimento, che affronta il delicato tema della violenza fisica e psicologica sulle donne, verrà premiato il 1° marzo prossimo, nell’aula consiliare del palazzo di città di Baronissi, a Salerno, nell’ambito del Premio nazionale Paestum, patrocinato dalla Regione Campania, dalla Provincia di Salerno, dalla Città di Baronissi e dal Comune di Salerno. Il premio è stato indetto dall’Accademia di Paestum. Pelliccione, con Zittita, ha già ottenuto numerosi premi tra cui il Premio all’eccellenza dell’Università degli studi “Aldo Moro” di Bari, il premio nazionale letterario “Patrizia Brunetti”, il premio “Città di Grottammare”, “ I fiori sull’acqua” alla memoria di Melania Rea, a Firenze, e Il premio “Athena Ars” a Genova.

Dall’opera letteraria pluripremiata “Zittita!” è nato un Melologo musicato dalla compositrice Rosella Spinosa con la voce recitante di Sonia Grandis, andato in scena in molti teatri italiani, tra cui Milano, Lecco, Como, e rappresentato all’Aquila il 24 novembre scorso, all’auditorium del Conservatorio Casella. Il racconto, alla base della produzione esclusiva di Lombardia Musica, pone lo sguardo sul mondo femminile, rappresentato in tutta la sua fragilità, in antitesi alla forza che deriva dai soprusi subiti nella sfera sentimentale e in ambito professionale. Il titolo è emblematico di una condizione di inferiorità sociale che, nonostante le battaglie di rivendicazione dei diritti e posizioni nella scala gerarchica, caratterizza ancora il mondo del lavoro e condiziona i rapporti interpersonali tra uomo e donna. Il racconto si snoda sulla traccia di una narrazione cruda, intrisa di violenza e soprusi, perpetrati in modo subdolo e meschino: un’opera fuori dalle righe, incisiva ed efficace nella sintesi di un dramma, che si tramuta in violenza psicologica e in un esercizio improprio del potere, tipico di una certa gerarchia maschilista.

Pubblicato da
Marina Denegri

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