SCANNO – É lo scorrere del tempo il filo rosso che unisce le cinque opere finaliste della sezione Letteratura della 45esima edizione del Premio Scanno che si terrà sabato 14 settembre, alle ore 16, nella splendida Piazza de La Codacchiola. I protagonisti di questi libri si trovano ad affrontare fatti perduti nel passato e paure legate al futuro, segreti nascosti tra le pieghe del tempo e pezzi di storia che hanno ancora molto da insegnarci. Viene voglia di citare Tolstoj che a ottantuno anni scrisse: “La coscienza è senza movimento. Ed è proprio per questa sua immobilità che possiamo percepire il moto di quello che chiamiamo tempo”.
Ecco i cinque finalisti selezionati da una giuria di esperti: Annette Hess (nella foto), L’interprete (Neri Pozza); Claudio Magris, Tempo curvo a Krem (Garzanti); Javier Marias, Berta Isla (Einaudi); Paolo Maurensig, Il gioco degli dèi (Einaudi); Audur Ava Olafsdottir, Hotel Silence (Einaudi).
Il Premio Scanno, presentato quest’anno dalla giornalista Rai Susanna Petruni, è stato ideato dal professor Riccardo Tanturri de Horatio ed è dedicato alla principessa Alessandra Schoenburg Tanturri prematuramente scomparsa. Il Premio annovera nell’albo d’oro della sezione Letteratura nomi del peso di Edna O’Brien (vincitrice dell’ultima edizione), Peter Handke, Folco Quilici, Mario Soldati, Mario Vargas Llosa, Banana Yoshimoto, Harold Bloom. Accanto ai grandi nomi della letteratura internazionale, per il terzo anno, il Premio si apre agli esordienti con una sezione dedicata alle opere inedite. La Fondazione Tanturri, guidata da Manfredi Tanturri de Horatio con Paolo De Nardis segretario generale, in collaborazione con l’Università degli studi di Teramo, ha infatti istituito una Sezione Giovani, riservata a tutti coloro che intendono candidare un racconto letterario che possa definirsi Opera prima.
In attesa di scoprire nuovi talenti, ecco le trame delle opere finaliste della Sezione Letteratura.
Un romanzo potente, tragico, e crudelmente reale. L’interprete di Annette Hess racconta il primo processo che si tenne a Francoforte nel 1963 contro alcune SS in servizio nel campo di concentramento di Auschwitz in Polonia. E lo fa attraverso gli occhi di una giovane donna tedesca, interprete dal polacco, ignara di tutte le crudeltà avvenute durante il periodo Nazista. Per i figli della generazione del Terzo Reich è stato difficile confrontarsi con questa realtà terribile. Gli orrori narrati dai testimoni diventano pesanti come massi, e parola dopo parola squarciano il silenzio.
Tempo curvo a Krems è l’ultimo libro di Claudio Magris. Lo scrittore triestino che festeggia gli ottanta anni, questa volta si è cimentato con il racconto. Per l’esattezza si tratta di cinque racconti per un piccolo libro di ottanta pagine in cui Magris fa i conti con il tempo affrontando il tema della vecchiaia. “Uno dei maestri della letteratura e della cultura italiana condensa con ironia in questo libro la sua poetica narrativa”, si legge sul Corriere della Sera. E in effetti ogni racconto è un piccolo gioiello narrativo in cui Magris, con una scrittura irreale, sospende nelle trame metafisiche i suoi personaggi e li costringe a parlare del loro personale rapporto con il tempo. Il passato rivive nella memoria dei cinque protagonisti, ognuno alla ricerca della propria nozione di tempo, quello perduto e quello ritrovato. Il tempo della vita, dell’amore e dell’esperienza.
Javier Marías è un romanziere inconfondibile nel mostrare il lato oscuro e insieme quello luminoso dell’amore. Nessuno meglio di lui sa che ogni cuore che batte è un mistero, persino per il cuore che gli sta più vicino. Ed è proprio così per Berta Isla, che è anche il titolo dell’opera. La donna ha sposato Tomás pensando di conoscerlo da sempre, e immaginando anzi che fosse lui a non conoscere qualcosa di lei, a non sapere cioè della verginità perduta con un altro uomo. Eppure è proprio il buon Tomás, il prevedibile Tomás a nascondere il segreto più grande e sconvolgente. Come scrive El País, “Berta Isla ci ricorda perché il romanzo, nelle mani dei grandi scrittori, è ancora l’unico modo che gli esseri umani possiedono per conoscere davvero se stessi”.
Paolo Maurensig è scrittore goriziano colto e raffinato che con Il gioco degli dèi, racconta la storia vera di Malik Sultan Kahn, giovane servo indiano divenuto campione di chaturanga, l’antenato degli scacchi, sullo sfondo di un’Europa sull’orlo della Seconda guerra mondiale. Maurensig con la sua scrittura elegante ci racconta in un’avvincente partita a scacchi la vita e le gesta di questo personaggio straordinario, recuperando con la narrazione la sua memoria perduta. Una biografia, questa di Malik, in cui domina l’influsso del karma con le sue affascinanti coincidenze che spesso diventano implacabili. Una conferma, dopo La variante di Lüneburg, il libro d’esordio di Maurensing che già aveva appassionato il lettore al tema degli scacchi.
Hotel Silence di Audur Ava Olafsdottir è un romanzo poetico e delicato, un inno alla capacità della vita di rigenerarsi e trasformarsi. É stato definito “il suo libro più bello”. Narra di Jónas, quarantanove anni e un talento speciale per riparare le cose. La sua vita però, non è facile da sistemare: ha appena divorziato, la sua ex moglie gli ha rivelato che la loro amatissima figlia in realtà non è sua, e l’anziana madre è smarrita nelle nebbie della demenza. Niente sembra avere più senso: Jónas vuole farla finita, ma quando lascia l’Islanda (per attuare il suo progetto lontano da tutti) scoprirà che c’è sempre una seconda possibilità.
Sabato 14 settembre alle ore 12.30, nell’Auditorium Guido Calogero a Scanno, si terrà la conferenza stampa di presentazione dei vincitori delle dieci sezioni: Letteratura, Alimentazione, Diritto, Ecologia, Antropologia, Economia, Medicina, Musica, Sociologia e Opera Prima. C’è attesa per i nomi dei vincitori e per un evento che porta l’Abruzzo al centro del panorama culturale italiano e internazionale.
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