ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE) – Ieri mattina a Roseto degli Abruzzi, presso lo stabilimento “La Rosa dei venti” dei fratelli Di Donato si è svolto il momento celebrativo della nidificazione di uova di tartaruga della specie Caretta caretta, individuata sabato 14 settembre, con l’immissione in acqua del primo esemplare rinvenuto, l’ormai famosa Giulia.Dopo un primo momento di disorientamento, Giulia ha preso il largo a gran velocità, sotto gli occhi sbalorditi ed entusiasti di centinaia di persone, studenti, cittadini, bagnanti e amanti dell’ambiente, giunti nella città costiera per partecipare ad un evento unico nel mare Adriatico e rarissimo in una zona così antropizzata. Quello che è stato scoperto lo scorso sabato, con il rinvenimento di una nidificazione e la nascita di oltre 25 esemplari, che via via hanno preso il mare sani e salvi.
Il sindaco di Roseto Enio Pavone, il Presidente dell’AMP Torre del Cerrano Benigno D’Orazio e il Presidente del Centro Studi Cetacei Vincenzo Olivieri hanno voluto organizzare l’odierno momento celebrativo per permettere agli studenti, a coloro che in questi giorni si sono prodigati nel servizio di sorveglianza, a chi ha seguito costantemente l’evolversi della bella storia, di essere protagonisti di un evento scientifico che riscriverà i libri di scienze e ricorderà per sempre la costa di Roseto degli Abruzzi, dove nel giugno del 2013 ha deposto le uova una splendida femmina di Caretta caretta, forse nata lì 20 anni fa.
“Una lezione pratica di educazione ambientale che non ha precedenti – ha detto il Presidente AMP Benigno D’Orazio – e che fa seguito al percorso di tutela ed educazione ambientale che abbiamo intrapreso dal 2010. Proseguiremo nel nostro impegno a coadiuvare la ricerca e tutti gli approfondimenti che un evento così eccezionale merita”
“Una scoperta che non ha precedenti – ha ribadito il noto veterinario Vincenzo Olivieri – che smentisce anche i miei insegnamenti. Avevo sempre detto ai miei studenti che in zone come questa non poteva verificarsi una nidificazione. Invece, – ha proseguito – dobbiamo attenderci nuove deposizioni per i prossimi anni e, molto probabilmente tra 20 anni, quando le femmine mature sessualmente torneranno a deporre a Roseto degli Abruzzi, nel luogo dove sono nate”.
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