Tale sinergia porterà ad un’azione di monitoraggiochimico e microbiologico sugli apporti fluviali per i parametri incidenti sulla qualità delle acque di balneazione del litorale cittadino
PESCARA – Presentata e firmata ieri mattina in Sala Giunta la convenzione tra Comune, Arta e Direzione Marittima di Pescara, a tutela delle acque del fiume e del mare. Tale sinergia, operativa da subito, è inedita per la città e la Regione e porterà ad un’azione di monitoraggio chimico e microbiologico sugli apporti fluviali per i parametri incidenti sulla qualità delle acque di balneazione del litorale cittadino. I prelievi verranno effettuati dalla Capitaneria in cinque punti: due sul fiume (all’ingresso in città e alla foce) e tre sul mare (Via Balilla, Teatro d’Annunzio e via Mazzini); l’Arta effettuerà l’analisi di laboratorio e il Comune di Pescara oltre a sostenere il costo dell’azione, avrà il compito di attivare provvedimenti e iniziative istituzionali e politiche a fronte dei risultati.
Alla firma erano presenti il sindaco Marco Alessandrini, il comandante della Direzione Marittima di Pescara Enrico Moretti, il direttore generale dell’Arta Mario Amicone, il vice sindaco e assessore al Demanio Enzo Del Vecchio, gli assessori all’Ambiente e al risanamento del Fiume Paola Marchegiani e Laura Di Pietro.
“Abbiamo voluto condividere questo passaggio formale della firma della convenzione perché la convenzione che Comune, Capitaneria e Arta vanno a sottoscrivere rappresenta una cosa nuova, mai svolta – esordisce il sindaco Marco Alessandrini – Ovvero un monitoraggio su apporti fluviali con riferimento ai parametri che incidono sulla balneabilità. Un monitoraggio che facciamo oltre la stagione balneare e durante l’autunno, l’inverno e l’inizio della primavera con una serie di 13 campionamenti sul fiume e il mare: all’ingresso cittadino del fiume e alla foce e sul mare, in quei punti di prelievo divenuti ormai noti alla comunità che sono via Balilla, via Mazzini e anche a Sud dinanzi al Teatro D’Annunzio. Questo per avere sotto controllo il complessivo sistema balneare delle acque di Pescara. Tutto ciò si ascrive a una serie di linee di intervento a cui ci indirizziamo con la consapevolezza che la qualità delle acque del mare dipende da quella delle acque del fiume. Ricordo quello che abbiamo già messo in opera durante questi 15 mesi di governo: ci sono i lavori in corso sulle golene per individuare, fra l’altro, gli scarichi sul fiume il cosiddetto Dk15, il disagio viario di questi giorni ci consegnerà una città migliore, i lavori servono per convogliare i “troppo pieni” proprio degli scarichi entro il depuratore. C’è poi il depuratore depuratore: abbiamo firmato il primo settembre un protocollo con la Regione Abruzzo che individua varie strategie ed è bene sapere che ci sono 8,5 milioni di euro dallo Sblocca Italia sulla depurazione, per cui abbiamo chiesto l’anticipazione al 2016 per via della situazione emergenziale che viviamo. Aggiungo anche gli interventi di depurazione dalla Provincia che sono 17,6 milioni di euro come fondi Par Fsc. E, ancora, l’iter di approvazione del Piano Regolatore Portuale che una volta concluso porterà alla cantierizzazione dei lavori di sfondamento della diga foranea che fa oggi da tappo, lavori che porteranno un più agevole corso delle acque dal fiume verso il mare. A questi si aggiungono il lavoro di pulizia dei Fossi e una serie di altre iniziative che non ci ha visto un solo giorno con le mani in mano su un problema che esiste da decenni e che vogliamo affrontare concretamente”.
“Il problema legato alla scarsa qualità delle acque del fiume è noto e da tempo e ci facciamo i conti soprattutto come porto – sottolinea il Comandante della Direzione Marittima di Pescara Enrico Moretti – Il mio ritorno a Pescara da comandante coincide con i miei 11 anni di presenza qui, in cui abbiamo dovuto combattere contro l’esigenza di dragaggio che il porto aveva ieri come oggi. In merito alla diga, dal punto di vista idraulico ha garantito la tranquillità delle acque interne al porto, ma ha evidenziato lo stato di salute delle acque del fiume, senza la diga forse non ce ne saremmo accorti. I lavori di modifica e adeguamento saranno fatti per renderla compatibile con un fiume, speriamo pulito, ma per arrivarci bisogna curarlo. Lo stiamo già facendo risalendolo e analizzando tutti gli scarichi, e ne sono tanti, che abbiamo visto e riscontrato. Ce ne sono di autorizzati, al vaglio anche quelli per vedere se scaricano quanto dichiarato e poi ci sono quelli nuovi, di cui dobbiamo conoscere cosa portano e perché non sono connessi ai collettori. Il contributo della Capitaneria è dovuto verso la città e con tutte le forze tecniche e logistiche che abbiamo, con i miei collaboratori riusciremo anche attraverso questa convenzione a tenere sotto controllo lo stato di salute del mare con le attività che faremo sul fiume”.
“Il mare non inquina, riceve l’inquinamento dai fiumi, era necessario agire – aggiunge il direttore generale dell’Arta Mario Amicone – abbiamo immediatamente sposato l’iniziativa, “violentando” la burocrazia per arrivare subito alla convenzione, perché d’estate ci si limita a controllare la qualità del mare, ma possibili cure vanno studiate nei periodi di non balneabilità per rendere la stagione ventura diversa. L’iniziativa sarà efficace e dovrebbe essere ripetuta su tutti i fiumi a livello regionale, questo per capire come agire immediatamente, in vista pure degli interventi su tutti i depuratori, in modo da unire all’adeguamento degli impianti dei provvedimenti palliativi di altra natura che non facciano brutte sorprese l’estate sulla balneabilità delle acque. Capirlo durante l’inverno significa guardare al futuro”.
“Grazie alla collaborazione tecnica e amministrativa nasce un’iniziativa nuova per andare alla radice degli elementi che sono alla base dell’inquinamento del mare – aggiuge il vice sindaco e assessore al Demanio Enzo Del Vecchio – Di solito entro la stagione estiva l’Arta procede ai campionamenti a mare, ma se le cause della non conformità dei valori sono a monte bisogna che qualcuno le indaghi. La convenzione consente di andare a conoscere che accade sull’asta fluviale. Per farlo si sono messi insieme tre enti con specifiche competenze: l’Arta può esaminare i campioni ma non aveva mezzi e uomini per farlo, dunque abbiamo incontrato la competenza e la sensibilità della Capitaneria di porto. Come detto faremo 13 tornate di campionamento dalla settimana prossima: la Capitaneria preleverà i campioni sui cinque punti, per ogni campione saranno prelevate 8 matrici; il Comune di Pescara si farà carico delle spese necessarie all’operazione che sarà fondamentale per capire che succede sull’asta fluviale e fare il necessario presso gli enti sovraordinati.
Un lavoro nuovo, mai fatto prima, complesso, ma confortato da specifiche professionalità della Capitaneria. Quando avremo rintracciato le cause dovremo agire, lo faremo in fretta per fare in modo che il balletto dei dati che Pescara subisce da anni non si verifichi più: la nostra è una città di mare, ma il mare può divenire un deterrente per la crescita economica cittadina. Non deve accadere più. In termini logistici ed economici: ogni ente ha messo a disposizione uomini e mezzi, il Comune di farà carico delle spese che con l’Iva al 22 per cento ammontano a circa 10.000 euro, una cifra contenuta e ripartita nelle due annualità 2015 e 2016, che spendiamo volentieri”.