Presentato a L’Aquila il Bosco della Memoria

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L’AQUILA – Presentato ieri mattina presso l’assessorato all’ambiente del Comune dell’Aquila, il Bosco della Memoria rappresenta un’occasione per non dimenticare le 309 vittime del terremoto e le migliaia di persone che continuano a portare dentro il dolore per la perdita dei propri cari. Il ricordo si lega, inoltre, alla speranza della rinascita, simboleggiata dai 309 alberi che, verosimilmente tra maggio e giungo, verranno piantumati su Colle Roio, nei pressi della Facoltà di Ingegneria, dove è stato registrato l’epicentro del terremoto del 6 aprile.
“Presentiamo oggi questo progetto con grande emozione – ha dichiarato l’Assessore Moroni – ma senza enfasi, per rispettare la sensibilità di quanti piangono le 309 vite spezzate dal terremoto. Tuttavia, si tratta di un progetto meraviglioso, nato da una proposta del dott. De Laurentis, comandante della Guardia Forestale ora trasferitosi a Roma. Una proposta che è riuscita a coinvolgere tantissimi soggetti, la Forestale, appunto, il Vigili del Fuoco, l’Esercito, l’Università, la circoscrizione di Roio, l’ASM, la Regione e l’Associazione Marevivo, infine, che ci ha regalato il progetto. Un complesso di professionalità che è riuscito a muoversi in completa armonia – ha concluso Moroni – ispirato dal senso del ricordo e che ci consente anche di ridisegnare un continuum con la Pineta di Roio.”
10mila i metri quadrati del Bosco del Ricordo in cui verranno piantumate specie forestali autoctone e che verranno disposte in 6 gruppi intervallati da radure, in modo da richiamare le sembianze tipiche del lucus romano e conferire all’area la dovuta sacralità. Cinque i viali commemorativi che attraverseranno il Bosco. Parte del sito sarà inoltre delimitata dalle macerie provenienti dai crolli di Roio mentre per i vialetti saranno utilizzati ciottoli di varie dimensioni provenienti dalla macerie portate alla Teges, così come dichiarato dall’Ing. Paola D’Ascanio, dirigente del settore ambiente, che ha parlato anche della necessità di recinzioni affinché le piantine non divengano immediatamente preda di animali selvatici ma che comunque consentano l’accessibilità ai visitatori. Il Bosco non sarà tuttavia immediatamente fruibile, così come ha dichiarato il Vice Questore del Corpo Forestale dello Stato, Carlo Console, per dare il tempo alle piantine di attecchire. Console ha inoltre, introdotto il discorso della manutenzione successiva del bosco che dovrà essere fatta in sinergia con le forze che hanno lavorato alla realizzazione del progetto. Una manutenzione che si dovrà tradurre, in caso di siccità, anche nella necessità di innaffiare le piante, operazione possibile anche attraverso l’uso degli elicotteri, essendo il sito facilmente accessibile anche dall’alto.

“ Sarà un luogo di pace, un luogo simbolo della continuità della vita, un luogo di ottimismo per il futuro” ha commentato la delegata regionale dell’Associazione Marevivo, Paola Barbuscia.
Ha, invece, portato i saluti del preside di Ingegneria, Pier Ugo Foscolo, il professor Gianfranco Totani con l’augurio che il bosco della memoria sia il punto di partenza per approdare al bosco della vita , che sia un posto dinamico, fatto dei giovani e delle intelligenze che praticano quei luoghi.
Il Comandante Capasso, del 33esimo reggimento Aqui, ha poi sottolineato l’impegno e la volontà dell’esercito nel collaborare ad iniziative del genere e che, comunque, affiancano i cittadini nei momenti in cui il bisogno è maggiore.
“Mi piace per l’altissimo valore simbolico, perché è bello e frutto della condivisione di tutti e poi perché si colloca in un luogo inserito nel più ampio processo di riqualificazione di Roio – ha commentato infine Stefano Palumbo, presidente di circoscrizione – dando, inoltre, la possibilità alla frazione di aprirsi alla Città.”

Alla conferenza stampa ha partecipato anche la vice presidente della Fondazione “6 Aprile per la Vita”, Renza Bucci che ha espresso il desiderio di poter asportare dal proprio giardino un pino piantumato alla nascita della figlia, vittima del terremoto, e ripiantarlo nella pineta di Roio.

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