Per Catarra: “Anche a Teramo importanti segnali di ripresa e i dati ci servono per capire come orientare le risorse a disposizione”
TERAMO – Ieri mattina è stato presentato a Teramo il Rapporto lavoro – impresa 2009-2010 elaborato da Inps e Abruzzo Lavoro dal quale si evince che vi sono importanti segnali di ripresa dell’economia regionale e di quella teramana e che proprio le peculiarità di quest’ultima: piccole e piccolissime aziende combinate con la presenza di medie imprese d’eccellenza, rappresenta la leva sulla quale pubblico e privato, parti sociali e lavoratori, devono fare forza per superare le fragilità di un sistema produttivo pure rilevato nel Rapporto.
Ha affermato il presidente Catarra:
in una situazione occupazionale in calo aumenta però la consistenza delle imprese aumentano le ore di cassa integrazione ma aumentano anche gli avviati al lavoro: a Teramo e a L’Aquila, fra il 2009 e il 2010 si avvia il maggior numero di lavoratori abruzzesi: siamo secondi attorno al 65,7%%. Non si può sottacere che si tratta spesso di lavoro precario; una tendenza, questa della consistente fetta di lavoro a termine, che a Teramo si registra marcatamente già da 4/5 anni.
Questi dati vanno combinati insieme a quelli del tasso di occupazione e di disoccupazione rilevati dall’Istat e dall’Istituto Tagliacarne. Sono dati del 2009 perché quelli del 2010 usciranno solo ad aprile: il tasso di disoccupazione era comunque il più basso della regione, il 6% mentre quello di occupazione era del 45,2%, superiore a quello dell’intera regione.
Ha sottolineato Catarra:
ferma restando la congiuntura particolarmente difficile i servizi per il lavoro e le relazioni industriali sono stati determinanti nell’azione di contrasto ad una crisi che arriva da lontano e che, nel bene e nel male, ci porterà molto lontano perché sono molte le dinamiche industriali, produttive, sindacali e sociali che ha messo in moto. E’ una crisi che ha messo in crisi un sistema, che ha messo in discussione un modello e tutti – pubblico e privato, lavoratori e sindacati, sistema creditizio, sistema della formazione e sistema universitario – sono stati chiamati in causa.
In provincia di Teramo, secondo il Rapporto illustrato questa mattina alla presenza del governatore Gianni Chiodi e dell’assessore regionale al Lavoro, Paolo Gatti, aumenta la consistenza delle imprese dello 0,3% (+ 25 aziende) in una situazione occupazionale negativa (- 2.356 lavoratori, pari a – 3,8%). Accade il contrario a Pescara (+ 7% lavoratori, – 0,7% aziende) mentre a Chieti diminuisce sia il numero delle imprese (- 2%) sia quello dei lavoratori (- 4,7%).
Ha continuato il Presidente:
anche il dato sulla cassa integrazione straordinaria, spesso richiamato dalle parti sociali, anche se in assoluto rappresenta un dato negativo, d’altro canto testimonia la risposta immediata e diretta della Provincia e della Regione, che su questo hanno lavorato in perfetta sinergia anche grazie alla programmazione messa in campo dall’assessore Gatti, alle fragilità aziendali, con una forte iniezione di ammortizzatori sociali. Ammortizzatori che hanno rappresentato in molti casi l’alternativa alle chiusure e che hanno consentito alle imprese di ristrutturarsi e riorganizzarsi per ripartire.Siamo fra le poche Province italiane a provvedere all’anticipazione della cassa integrazione ai lavoratori: siamo a quota 1 milione e 350 mila euro.
Il Presidente, quindi, ha ringraziato Inps e Abruzzo lavoro, perché troppo spesso ci troviamo a fare i conti con numeri e cifre la cui affidabilità è quanto meno opinabile e, peggio ancora, con analisi statistiche maccheroniche che oltre a indurre più di una perplessità finiscono per esser causa, piuttosto che chiavi di lettura e soluzione, di molti problemi.Ha infine chiosato:
Di quest’analisi faremo tesoro nella nostra programmazione anche perché non abbiamo più tempo per soffermarci sulle difficoltà: un esercizio che diventa inutile e anzi dannoso se non decidiamo come orientare le risorse disponibili per rafforzare tutte le fragilità che questa crisi di sistema ha messo in luce.