Un tuffo nel passato, una “racchettata”alla nostalgia,un piccolo contributo e un affettuoso pensiero a L’Aquila … questo e altro nel libro di Peppe Cirillo
PESCARA – Nel connubio Sport – Cultura, fortemente voluto dalla dirigenza, si inserisce il libro “Come eravamo” di Peppe Cirillo presentato il 9 settembre 2010 al Circolo Tennis Pescara. All’incontro sono intervenuti Luciano De Angelis, Presidente del C. T. Pescara, Pierluigi Spiezia, Giornalista, e Peppe Cirillo, Autore del libro.
In una sala, insufficiente a contenere il folto pubblico accorso, inizialmente ha preso la parola Luciano De Angelis, che, dopo aver ringraziato ed elogiato l’autore per la sua opera, ha ripercorso le varie tappe della storia del tennis pescarese; dai Sette Pini al Florida fino alla nascita del Circolo Tennis Pescara; ha poi ricordato alcune figure dell’ambiente tennistico a cominciare da Renato Di Biase, considerato il “papà” del tennis pescarese (alcuni giovani tennisti in erba all’epoca del Florida, Luciano De Nicola, Sandro Corsi e Paolo Terenzi lo chiamavano affettuosamente “papà”); il Presidente ha nominato alcuni personaggi quali Gaetano Novello (1° Presidente del C.T. Pescara), Uberto Crescenti e Diego De Sisto, che con il loro impegno e con la collaborazione di altri soci fondatori hanno trasformato una zona paludosa di Pescara in uno splendido complesso sportivo come quello del Circolo Tennis Pescara, completamente ristrutturato nell’anno 2009 in occasione dei Giochi del Mediterraneo. De Angelis ha messo in evidenza alcuni “scherzi” che l’autore era solito fare scegliendo ogni volta vittime diverse.
E’ intervenuto poi il giornalista Pierluigi Spiezia, autore della prefazione del libro, che ha ringraziato Peppe Cirillo per avergli fatto rivivere con quest’opera i momenti più belli della sua adolescenza quando passava molto tempo sui campi del Circolo Tennis; Pierluigi ha voluto ricordare il suo papà Lucio Spiezia, che lo invitava ad affrontare le partite a tennis con spensieratezza, perché tale sport se, praticato a livello amatoriale, deve essere soprattutto divertimento.
Per ultimo ha preso la parola Peppe Cirillo, che preferisco chiamare “Peppino”, avversario in alcuni “scontri” tennistici ma soprattutto grande amico. L’Autore del libro ha messo in evidenza alcuni personaggi citati nella sua opera e ha proiettato alcune delle foto riportate in “Come eravamo”. Ha ricordato alcuni tennisti del Circolo Tennis Pescara, che si sono messi in evidenza in campo nazionale: Marina e Francesca Crescenti, Arturo Massignani (con essi vanno ricordati Luciano De Nicola, finalista in un campionato italiano di terza categoria, Gianni Ruggeri, campione italiano di doppio allievi e doppio Juniores, Massimo Ruggeri, Giancarlo Iezzi, Piero Rapposelli per citarne alcuni fino agli atleti attuali Gianini Fernando, Marchegiani Patrizio, Pantalone Marco, Alice Matteucci, vincitrice nel 2009 del Torneo Internazionale under 14 “Tennis Europe”, e dulcis in fundo Anastasia Grymalsky, laureatasi campionessa italiana di singolo e doppio di seconda categoria sui campi del C.T. La Campagna di Francavilla al mare).
Peppino ha inoltre ricordato alcuni personaggi del tennis pescarese: Renato Di Biase, Domenico Massignani, Anna e Uberto Crescenti, Arturo Ciampoli (anche lui Presidente del C.T.Pescara), Gino Marchegiani, Camillo Pozzolini, Ennio Iezzi, Ennio Maisse, Eolo Morelli (detto Eoluccio), Ernesto Mastromattei, “Eriberto”, Tonino Giorgetti, Ettore Tritapepe, Nevio Papa e tanti altri ancora.
Il libro di Peppino non tratta solo il tennis, ma anche momenti della sua vita; un particolare ricordo lo ha rivolto al padre Guido. L’autore racconta anche il periodo passato presso l’ISEF di L’Aquila; a tal proposito va ricordato lo scopo benefico della serata: tutti i presenti hanno potuto ritirare una copia del libro offrendo una piccola somma per contribuire alla ricostruzione della sede dell’ISEF distrutta dal terremoto del 6 aprile 2009.
Con l’autore abbiamo potuto fare un salto nel passato e rivivere, con nostalgia, momenti particolari della vita della nostra città.
Ancora grazie “Peppino”.