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Presentato il catalogo della mostra di Gaetano Paloscia a Pescara

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PESCARA – Il 18 gennaio, presso la Fondazione Pescarabruzzo, è stato presentato il catalogo della mostra “L’inaspettato fiorire. La pittura di Gaetano Paloscia (1871-1942)” giusta conseguenza della fortunata mostra, visto il grande successo di pubblico ottenuto. La mostra si è tenuta nel mese di settembre 2023, presso le sale della Fondazione in Corso Umberto a Pescara. La pubblicazione è anche il primo percorso monografico sulla sua vita, la sua arte e la sua professionalità. Le foto presenti sono a cura di Roberto di Blasio.

Gaetano Paloscia nacque a Terlizzi (Ba) il 14/11/1871, a 11 anni seguì a Napoli il fratello maggiore, dove frequentò l’Accademia di Belle Arti e qui conobbe Francesco Paolo Michetti che lo invitò a trasferirsi nel 1905, a Francavilla al Mare (Ch) per decorare il salone del Circolo “La Sirena”. A Francavilla conobbe Vincenzina Tucci, che divenne sua moglie e da cui ebbe dodici figli.

Paloscia è stato da subito attratto dal Liberty e ha sempre mostrato un predilezione per certi aspetti della natura, approfondendo il suo studio sullo stile floreale, che ritroviamo nelle sue opere parietali presso Palazzo D’Avalos a Scerni, Palazzo De Arcangelis a Casal Bordino, Palazzo Iacobittj a Lanciano, Villino Gegnola sito sul Lungomare tra Pescara e Francavilla, Villa Perenich a Francavilla al Mare, Palazzo Tinozzi a Cugnoli, Casa Colonnello ad Ortona, Palazzo D’Alessandro ad Ari e dei Palazzi Rossi, Casieri e Caporale a Canosa di Puglia dove il Paloscia era ricercatissimo dalle famiglie nobiliari del tempo. Altre sue opere parietali a tempera le troviamo anche fuori regione come in Puglia, Campania, Lazio, Toscana e Marche.

L’artista ha trascorso gli ultimi dieci anni della sua vita a Pescara, dove ha continuato a lavorare dipingendo tele con i colori, da lui preparati, con impasti a base di uova, latte e terre pregiate di Olanda.

Gaetano Paloscia è morto il 23 maggio del 1942 e riposa nel cimitero di Francavilla al Mare accanto alla sua amata moglie.

Una curiosità è che per maggiormente capire la personalità dell’artista, la nipote Daniela Peca, giornalista e consulente grafologa ha, insieme a Maurizio Biondi, Presidente AGAF, studiato, grazie al ritrovamento di alcune ricevute scritte di proprio pugno dal Paloscia, la sua scrittura, riuscendo così a farci capire meglio la persona che era ed anche a datare alcune opere che non erano datate.

Alla presentazione del catalogo, presso la Sala Convegni della Fondazione Pescarabruzzo, sono presenti:

– Nicola Mattoscio, Presidente Fondazione per gli onori di casa;

– Giovanbattista Benedicenti, storico dell’arte e curatore del catalogo;

– Maurizio Biondi, presidente AGAF;

– Simonetta Paloscia e Daniela Peca, nipoti dell’artista e curatrici del catalogo.

Ai nostri microfoni la nipote Daniela Peca: “Peccato che la presentazione di questo catalogo, per problemi editoriali, non è corrispondente all’esposizione che c’è stata a settembre, una mostra che ha avuto tanto successo, dove sono stati esposti ovviamente i quadri e dei pannelli con alcune delle sue opere parietali. Chi era questo Gaetano Paloscia, era il mio bisnonno, abbiamo saltato una generazione ed alcuni anni fa ho cominciato a cercare, perchè di lui si sapeva ben poco ed ho scoperto tante cose interessanti. L’artista era molto amico di Francesco Paolo Michetti, quindi agganciato all’Abruzzo perchè in effetti è nato a Terlizzi in Puglia però dopo i primi 10 anni, è andato all’accademia di Belle Arti a Napoli, e lì ha conosciuto tutti quelli, che poi facevano parte, a vario titolo, del “Cenacolo Michettiano”, oltre ad aver avuto degli insegnanti fantastici. Francesco Paolo Michetti, che lo conosce a Napoli, ha subito stima di lui, gli chiede di venire a decorare il “circolo la sirena” a Francavilla al Mare e da lì verso il 1904-1905 lui viene e vi rimane, sposa Vincenzina Tucci una francavillese, con la quale avrà una numerosissima famiglia e lì rimane (a Francavilla) un pò sotto l’ala protettiva di Michetti che aveva 20 anni di più di lui.

Qua sotto l’ala protettiva di michetti che lo incoraggiava e  lo considerava un pittore di avanguardia, naturalista e ben inserito in questa epoca, dove Palizzi faceva le caprette, dove D’Annunzio scriveva “La pioggia nel Pineto”, questo senso panico, questo desiderio di ritornare alla semplicità e alla natura. Lui quindi si esprimeva con questa sua grande passione per il floreale che un pò deriva anche dall’arte giapponese. Il liberty, che allora non era molto considerato, solo dopo, e cioè nel dopoguerra, non è stato considerato granché, però lui non andava dietro alle mode, ma dritto per la sua strada. I nobili dell’epoca se lo contendevano, per cui qui in Abruzzo ci sono diversi palazzi, a Cugnoli Palazzo Tinozzi, a Lanciano Palazzo Iacobitti, Villa Perenich a Francavilla, a Casalbordino Palazzo De Arcangelis, a Scerni in particolare Palazzo D’Avalos che ha avuto la fortuna, dopo la mostra, di rientrare tra le giornate del FAI d’autunno ed è stato il terzo luogo più visitato d’Italia.

Io, mia cugina Simonetta Paloscia e soprattutto il Prof. Giovanbattista Benedicenti abbiamo curato quest’opera che oggi esce, dove tutta la parte storica e artistica è tutta a cura del Prof. Benedicenti. Vi è anche un paragrafo molto interessante, grafologico, in quanto abbiamo ritrovato dei documenti, quindi è stato fatto uno studio sulla sua firma e la sua scrittura.

Tutto quanto è stato fatto, ovviamente, dalla Fondazione che mi ha supportato, ha edito il catalogo e ha organizzato anche la mostra. Lui era nato nel 1871 e poi è morto nel 1942. La cosa che dispiace è che molti palazzi, soprattutto quelli di Francavilla sono stati bombardati durante la guerra, così come Palazzo Sirena, che però, nel catalogo troviamo in alcune fotografie d’epoca scattate dal fotografo di Michetti, Olindo Cipollone.

Sono state ritrovate diverse cose interessanti, per situarlo e collocarlo in questo “Cenacolo Michettiano” soprattutto come espressione dell’epoca che ha vissuto”.

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