PESCARA – Si è svolta ieri in Sala Consiliare di Palazzo di Città la presentazione dello studio “Libri parrocchiali. Prospettive di ricerca”, uno studio a firma di due docenti dell’Università d’Annunzio, Carmelita Della Penna e Francesco Berardi, voluto dalla parrocchia della Madonna dei Sette Dolori e svolto in collaborazione con l’Università di Chieti, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio Comunale che racconta la storia della città ante prima Guerra Mondiale dagli archivi della chiesa della Madonna dei Sette Dolori.
Accolti dal sindaco Marco Alessandrini e dal presidente del Consiglio Comunale Francesco Pagnanelli, gli autori hanno ripercorso la storia del quartiere e della parrocchia con il parroco della basilica Padre Vincenzo di Marcoberardino, gli autori della pubblicazione, coadiuvati dal professor Andrea Bixio, docente dell’Università La Sapienza e con il contributo di William Di Marco in veste di moderatore.
“Abbiamo presentato un lavoro che spero venga completato per restituirci una parte importante della nostra storia di quartiere e di città – così il presidente del Consiglio Comunale Francesco Pagnanelli – Lo studio degli archivi della parrocchia ripercorre infatti un pezzo considerevole della vita di Pescara ricostruita attraverso i registri di quella che è stata la sua prima comunità religiosa. La città ha potuto scoprire notizie e informazioni rispetto al suo passato, in particolare quella che vede le sue origini storiche in Castellammare, per scoprire aspetti della propria storia che affiora dai registri del tempo e riporta alla vita cittadina di epoche lontane e antiche. Un viaggio affascinante che ci auguriamo possa essere al più presto completato con i volumi relativi a matrimoni e morti vissuti in una lunga parabola della storia cittadina”.
“Abbiamo registrato e informatizzato 13 volumi di atti di battesimo – conclude l’altro autore Francesco Berardi – selezionando tutte le informazioni: un volume di circa 260.000 dati, sui 25.700 nati dal 3 settembre 1667 al 31 dicembre 1914, data convenzionale per la ricerca, sia per l’importanza che ebbe lo scoppio della Prima guerra mondiale, sia perché dalla fine dell’800 la parrocchia non era più l’unica di Castellammare. E’ un archivio che in continuità presenta tutti i dati per ricostruire tasselli importanti di storia e che consente un lavoro di tutela che ha salvato i volumi e ciò che contenevano”.
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