Consegnate alle rispettive famiglie le pergamene ricordo dei 31 fanesi caduti. In cantiere altri progetti Campli, Roseto degli Abruzzi, Tortoreto e Notaresco
FANO ADRIANO (TE) – Anche nella comunità di Fano Adriano, dopo quella di Giulianova, è stato ricordato il centenario dell’entrata in guerra dell’Italia contro gli austroungarici. Grazie al Comune, alla Pro Loco e all’Artemia edizioni di Mosciano Sant’Angelo, sono stati presentati i due volumi sulla prima guerra mondiale: “Quando c’era la guerra” di Francesco Manocchia- con nota introduttiva di Sandro Galantini e ricerche diWalter De Berardinis ed impreziosito dai disegni di Vladimiro Di Stefano e il secondo “I Caduti della Grande Guerra 1915-1918” di Fano Adriano a cura sempre di Walter De Berardinis. Presso la Sala Polifunzionale struttura turistico – ricettiva di Fano Adriano hanno preso la parola: Adolfo Moriconi, Sindaco di Fano Adriano; Elso Simone Serpentini, Storico, Walter De Berardinis, Giornalista; Antonio Di Battista, Presidente della Pro Loco e Luisa Ferretti, moderatrice dell’incontro. In occasione dell’anniversario dei 100 anni dell’entrata in guerra dell’Italia 1915-2015 la casa editrice Artemia, diretta da Maria Teresa Orsini, con il coinvolgimento della Pro Loco, ha voluto consegnare le pergamene ricordo dei 31 fanesi caduti nella grande guerra (21 di Fano Adriano e 10 della frazione di Cerqueto). Durante la presentazione sono state raccontate in modo particolare le storie di alcuni fanesi che si distinsero, loro malgrado, nel dare la propria vita per la Patria: Antonio Tassoni morto per malattia nel campo di concertamento austriaco di Sigmundsherberg dove tutt’ora è sepolto con il cognome di Fassoni; Pietro Lancianese, fu il più giovane caduto essendo della classe del 1899, cioè quella schiera di 18enni mandati al fronte nell’ultima fase del conflitto; Amadio Berardino Pietro, il più alto decorato fanese con la Medaglia d’Argento al Valor Militare ed infine Lino Nisii, anche lui decorato con la medaglia di Bronzo, la sua morte occupo le pagine dei giornali dell’epoca come: l’Italia Centrale, Il Popolo Abruzzese e L’Araldo Abruzzese. Proprio la ristampa in anastatica del libricino in memoria di Lino Nisii, curato dall’allora giornale dell’Italia Centrale, chiude il lavoro svolto sui caduti fanesi. Naturalmente sono in cantiere altre iniziative tese al ricordo di altri caduti in provincia di Teramo, il primo sarà Campli ed altri contatti sono stati presi per Roseto degli Abruzzi, Tortoreto e Notaresco.