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Presentazione del libro Corpo Estraneo/Straniero

da Redazione

presentazione libro Castel di Sangro - cartolinaOltre al volume sarà presentata una rassegna di video – performances storiche di alcuni artisti

CASTEL DI SANGRO (AQ) – Venerdì 3 luglio 2015, alle ore 18.30, presso Palazzo De Petra, sede della Pinacoteca Patiniana, in via del Leone a Castel Di Sangro sarà presentato il libro “Corpo Estraneo/Straniero  Storia delle arti performative in Abruzzo”, scritto da Ivan D’Alberto e Sibilla Panerai e pubblicato da Verdone Editore (Teramo, marzo 2015).

L’evento è organizzato dalla Pinacoteca Patiniana e dal Comune di Castel Di Sangro, in collaborazione con il Centro di Archiviazione e Promozione della Performing Art (CAPPA) di Pescara.

Oltre agli autori parteciperanno all’appuntamento Lino Alviani, operatore culturale e artista e i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale. Ospite d’eccezione Franco Summa, artista che negli anni ’70 e ’80 ha realizzato diverse azioni performative a Castel Di Sangro.

Oltre al volume sarà presentata una rassegna di video – performances storiche degli artisti: Franco Summa, Sandro Visca, Gruppo AURA (W. Zarroli, F. Sfarra, C. Gentilucci, V. Battiloro e S. Nannicola), Fabio Mauri, Vanessa Beecroft, Michelangelo Pistoletto e Angelo Colangelo.

SINOSSI

La pubblicazione ricostruisce in maniera analitica la Storia delle arti performative in Abruzzo dal 1913 ai giorni nostri, dalla Gran Serata Futurista di Filippo Tommaso Marinetti al Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto avvenuto a L’Aquila nel 2014, approfondendo in specie il periodo compreso tra la seconda metà degli anni ’70 e la prima metà degli anni ’90. Un segmento cronologico che ha visto la regione Abruzzo protagonista a livello nazionale con i più importanti artisti dell’epoca, Joseph Beuys, Fabio Mauri, Gino Marotta, Vettor Pisani, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Ettore Spalletti, grazie al mecenatismo dei Baroni Buby e Lucrezia De Domizio Durini di Bolognano e all’attività galleristica di Mario Pieroni, Fabio Leonardis e la Centrale d’Arte Contemporanea, Enrico Sconci e il Centro Multimediale Quarto di Santa Giusta. E ancora Peppino D’Emilio e la famosa Convergenze, in cui si intersecano performance e musica, il Fuori Uso di Cesare Manzo, che si imporrà negli anni Novanta, arrivando ad avere più visitatori della Biennale di Venezia e in cui Vanessa Beecroft realizzerà una delle sue prime performance.
La ricostruzione avviene attraverso lo spoglio dei quotidiani dell’epoca e l’ausilio della rivista «Segno». Si ripercorrono così le edizioni di Alternative Attuali, curate da Enrico Crispolti, gli interventi di Land Art del Gruppo AURA, di Sandro Visca e di Franco Summa, le performance di Gino De Dominicis, Eliseo Mattiacci, Pier Paolo Calzolari e Sandro Chia. Negli anni Duemila si succedono le gallerie Vistamare e White Project, il festival Linguaggi, interamente dedicato alla performance, il PEAM, che riflette sull’interazione tra musica elettronica, performance e arte digitale e il Museo Laboratorio di Città S. Angelo, con la direzione di Renato Bianchini prima e di Enzo De Leonibus poi con gli interventi di Sislej Xhafa, Paola Sabati Bassini, Francesco Impellizzeri, Emanuela Barbi, Angelo Colangelo, Mariuccia Pisani e Fabrizio Sacchetti.

Il volume ricostruisce anche l’opera totale realizzata da Joseph Beuys a Bolognano e proseguita da Lucrezia De Domizio nell’ipogeo Il luogo della Natura. Servizi e magazzini della Piantagione Paradise e nei Free International Forum.
Non manca uno sguardo sul territorio teramano, a cura di Martina Lolli, con Il tribunale dell’arte, le edizioni di Castelbasso e gli interventi di Ilija Soskic e Fausto Cheng, la galleria Warehouse, con le performances di Madeleine Berkhemer, Cristiana Palandri e Flavio Sciolè.
L’area vestina è invece indagata da Linda Musa, la quale porta in luce il lavoro proto-performativo di Fabio De Sanctis e Mino Trafeli.
Infine, il territorio dell’alto Sangro diventa protagonista della performance attraverso il lavoro di Franco Summa il quale chiamato dall’artista e operatore culturale Lino Alviani trova, negli anni ‘70 e ’80 a Castel Di Sangro, il luogo ideale per sperimentare operazioni artistiche a metà tra l’intervento urbano e l’azione performativa.
L’ultima appendice ricostruisce le vicende di CORPO: Festival delle Arti Performative, di cui gli autori sono curatori, rassegna che prosegue sul territorio abruzzese, e non solo, quell’interesse per la performance, ampiamente documentato nel volume.

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