Pescara

Pescara, “Eleonora Duse. Colloquio con Franca Minnucci” a cura di Anna Maria Farabbi

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Il libro è stato presentato mercoledì 5 maggio presso il Museo Casa natale Gabriele d’Annunzio in Corso Manthoné

PESCARA – Mercoledì 5 maggio 2016 alle ore 18.00 presso il Museo Casa natale Gabriele d’Annunzio in Corso Manthoné 116 a Pescara, c’è stata la presentazione del libro “Eleonora Duse. Colloquio con Franca Minnucci” a cura di Anna Maria Farabbi.

L’evento è stato introdotto da Lucia Arbace, Direttore del Polo Museale dell’Abruzzo, seguita dal cantautore Goran Kuzminac, straordinario artista dal talento chitarristico che con una voce calda ha allietato i presenti con alcune sue composizioni: una canzone scritta per d’Annunzio dal titolo “Fragole e pugnali”, “Mercante di niente” dedicata agli artisti ed all’autrice ed un brano finale intitolato “Respiro degli amanti”.

Il saggio riporta un’intervista composta da venti domande, sotto forma di dialogo che la poetessa e scrittrice umbra, Anna Maria Farabbi pone alla nota attrice professionista Franca Minnucci, studiosa di Eleonora Duse e Gabriele d’Annunzio, che delinea la personalità ed umanità dell’importante attrice teatrale della fine dell’Ottocento e inizi del Novecento, simbolo del teatro moderno che ha affrontato con coraggio spinosi temi della società borghese e perbenista dell’epoca sul ruolo della donna, il matrimonio, la famiglia, denaro, combattendo l’ipocrisia e la falsità.

Anna Maria Farabbi ha specificato il perché di questo saggio non accademico e di una collana “Signature”, edizione Torre d’ulivi che cura opere e testimonianze al femminile attraverso l’intervista; un vero “Quaderno” che toglie orpelli, fotografie e mantiene un registro colloquiale, dando importanza alla “parola”. Si è accennato al sofferto legame sentimentale della famosa attrice con il poeta Gabriele d’Annunzio e del difficile loro amore, caratterizzato da crisi e rotture.

Molto emozionante la chiusura dell’evento da parte di Franca Minnucci che ha salutato l’interessato pubblico con la lettera d’amore scritta da Eleonora Duse a d’Annunzio il 10 agosto del 1923: “Vivere costa quanto morire… Partire senza guardarsi indietro… Le vere parole che sentivo non le ho sapute dire”, frasi queste significative del sofferente stato d’animo della grande personaggio, Eleonora Duse.

(Cronaca a cura della dott.ssa Angela De Francesco, foto di Michele Raho)

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