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Presepe di Autismo Abruzzo nel Parco di Collemaggio

da Redazione

presepe collemaggio

Il Natale 2020 ci aiuterà, ci auguriamo, a relegare al passato un periodo complesso. Lasciare alle spalle la pandemia e il disagio economico e sociale conseguente è l’augurio più grande. Il Presepe realizzato da Autismo Abruzzo onlus custodisce un messaggio di speranza e di rinascita, necessario a tutta la comunità e fondamentale per le famiglie con grave disabilità. Si legge nella nota:

“Ancora una volta lo abbiamo voluto fare in un luogo simbolo, un luogo che raccoglie ricordi graffianti e che da troppo tempo è abbandonato e privo di futuro. Dalla Basilica di Collemaggio, dopo una breve passeggiata, ci si ritrova all’interno dell’ex ospedale di Collemaggio (che noi preferiamo chiamare “Parco di Collemaggio”) e si resta affascinati dall’atmosfera suggestiva. Buio e abbandono iniziali lasciano presto il posto a luminarie e addobbi che propongono una prospettiva diversa, proprio in questo luogo dimenticato, nonostante la maestosa presenza della Basilica. La Stella di Natale, interamente realizzata artigianalmente, si oppone definitivamente all’oscurità e indica nel Presepe una rinascita sperata e certamente possibile.

In circa 10 mq e con una scenografia unica, sovrastata dalla catena del Gran Sasso, il Presepe è animato su 3 livelli con scale, fontane, ponti, fiumi e laghetti. C’è persino un mulino ad acqua, in movimento! Tutto magistralmente realizzato a mano e con materiali naturali recuperati proprio nell’area di Collemaggio. Invitiamo tutti a visitarlo con la speranza che l’immagine di questa “rinascita” possa accompagnarci tutti.

La visita al Presepe è sempre possibile ed è accessibile a tutti grazie ad una agevole rampa. Grandi e piccini potranno apprezzarne l’ampiezza, la profondità e i diversi livelli che restano a pochi centimetri da terra.

Un progetto artistico artigianale nato dalla creatività di Ciro Morello e dalla dedizione di Bruno Gigante, soci sempre pronti a rappresentare le sfide proposte dal tempo che viviamo. Un modo per ingannare il tempo, un modo per offrire una visione diversa in un luogo pieno di ricordi, di vite vissute e di opportunità ancora da svelare”.

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