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Prima riunione del Comitato Ristretto dei Sindaci dopo il Covid 19

da Redazione

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Il Presidente D’Alberto: “La Regione riequilibri stanziamenti e funzioni. Per l’ospedale nuovo si punti alla qualità”

TERAMO – Prima riunione, questa mattina, del Comitato Ristretto dei Sindaci dopo l’emergenza Covid19. Il Comitato è così composto: Gianguido D’Alberto – Sindaco di Teramo; Antonietta Casciotti – Sindaco di Alba Adriatica; Piergiorgio Ferretti – Sindaco di Atri; Rinaldo Seca – Sindaco di Castelli; Andrea Luzii – Sindaco di Sant’Omero. Non ha potuto partecipare l’assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì perché chiamata ad altro impegno istituzionale; per questo, la stessa verrà invitata alla prossima riunione.

Il Sindaco D’Alberto, che è Presidente del Comitato, ha aperto la seduta ringraziando tutti gli operatori sanitari per l’impegno profuso nell’emergenza sanitaria appena passata e sottolineando, degli stessi, la professionalità e l’abnegazione.
L’incontro si è tradotto nella prosecuzione del tavolo di confronto già aperto sul futuro della Asl, ora naturalmente arricchito dalle valutazioni consequenziali all’emergenza determinata dall’epidemia. Si è quindi “ripartiti”, come hanno affermato tutti i presenti, i quali proprio alla luce di quanto accaduto negli ultimi mesi e delle prospettive che si aprono in termini di politica sanitaria, hanno ribadito che non si può correre il rischio che il nostro territorio venga ulteriormente penalizzato. Per questo dalla riunione è sostanzialmente emersa la richiesta perentoria e circostanziata di reclamare dalla Regione la stessa attenzione che viene già destinata ad altre realtà territoriali sanitarie.

Alla seduta del Comitato Ristretto odierna, hanno partecipato i rappresentanti sindacali degli infermieri e dei medici, dando luogo ad un confronto ritenuto “necessario, prezioso ed indispensabile” da Gianguido D’Alberto.

I rappresentanti degli infermieri hanno in sostanza lamentato l’atavica mancanza di personale ed hanno sottolineato come, sebbene ripetutamente investita della problematica e nonostante l’emergenza abbia drammaticamente messo in evidenza la questione, dalla Regione ancora non pervenga alcuna risposta in proposito, conferma questa delle penalizzazione che la nostra ASL continua a subire.

I sindacati che rappresentano i medici, hanno anch’essi ribadito il rischio di costante penalizzazione cui la ASL teramana è sottoposta ed hanno sottolineato la necessità di esigere una riorganizzazione della rete ospedaliera, con risorse adeguate a fronte di quelle ad oggi perse o utilizzate in maniera inappropriata.

Inevitabile, quindi, il confronto sul nuovo ospedale. Per tutti, la nuova struttura sanitaria pubblica dovrà essere concepita come nosocomio dell’intera provincia; per questo, in particolare per il Presidente D’Alberto: “É necessario che si prosegua nel confronto e nella discussione, con la partecipazione qualificata dei medici. Un confronto da intensificare, da cui devono ora essere sottratte le indicazioni generiche sulla mera ubicazione e invece accentuati gli aspetti che indirizzano al miglioramento della qualità sanitaria, avendo come obiettivo prioritario e irrinunciabile la realizzazione di un ospedale di II livello ed arrivare ad una proposta matura da presentare alla Regione”.

Dal confronto, poi, sempre secondo D’Alberto, non può essere esclusa l’analisi relativa alla ristrutturazione dell’esistente, “che evidentemente è inadeguato per un profilo tecnologico e sanitario di alto profilo”. Appare pertanto necessario misurarsi sui progetti, tenendo presente che qualsiasi ipotesi di nuova struttura – subordinata comunque alle esigenze di miglioramento e di competitività – dovrà essere legata a ciò che si deve fare dell’attuale area del Mazzini: “Non possono esserci vuoti urbani”, ha chiosato il Sindaco di Teramo.

Infine, il Comitato si è prodotto in una prima analisi del bilancio della ASL; anche in questo caso si rivendica, con l’evidenza dei riscontri economici, la necessità di un riequilibrio a favore della azienda teramana, rispetto a tutte le altre Asl, che nei risultati è invece la più virtuosa.

L’obiettivo è sempre il diritto alla salute dei cittadini, scevro da implicazioni politiche, logiche spartitorie, connessioni condizionate da potentati e punto di riferimento, invece, di ogni scelta e di ogni prospettiva.

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