PESCARA – La giornalista de “Il Manifesto” Giuliana Sgrena appena rientrata dalla Tunisia, è stata ieri ospite dell’iniziativa “Primavera di Libertà” organizzata da Sel Pescara. La giornalista, che fa parte anche della Presidenza nazionale del partito, ha parlato della situazione nel Nord Africa e in particolare della situazione tunisina.
Ha detto la Sgrena:
un regime, quello di Ben Alì, sanguinario e corrotto che si è avviato alla conclusione quando un giovane si è dato fuoco poichè non riusciva ad ottenere una licenza per poter lavorare.
Da lì la rivoluzione è divampata contagiando gli altri paesi Nord Africani e Medio Orientali. Secondo la Sgrena la rivoluzione tunisina è stata estremamente laica, animata da persone colte che si sono ben guardate dal bruciare bandiere americane, segno tangibile di una maturità raggiunta che tutti noi dovremmo guardare con interesse e fiducia.
Ha proseguito la giornalista:
a differenza dell’Egitto dove governa nei fatti una giunta militare adesso in Tunisia c’è un governo di transizione civile con al suo interno addirittura un blogger animatore della rivoluzione che è il Ministro della Gioventù e dello Sport.
Poi la discussione si è spostata sullo scottante probema dei profughi, la Sgrena ha fortemente criticato la gestione della questione da parte del Governo Italiano ed ha detto:
sono stata al confine tra Libia e Tunisia, lì i Tunisini nonostante il difficile momento che vivono sono stati in grado di ospitare fino a centocinquanta mila profughi provenienti dalla Libia, il Governo Italiano invece ha inutilmente e strumentalmente allarmato la popolazione per un numero veramente esiguo di profughi.