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Di Primio su Polo Museale d’Abruzzo

da Redazione

Umberto Di Primio Sindaco di ChietiIn 4 giorni la decisione di trasferire il Polo Museale da Chieti a L’Aquila. Il Sindaco di Chieti:  “Nell’ultima bozza del D.M., datato 19 gennaio, Chieti figurava ancora sede del Polo Museale. Il Ministero spieghi le ragioni”

CHIETI – «Il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, sposta da Chieti all’Aquila il Polo Museale d’Abruzzo come se la decisione fosse presa nel corso di una riunione della sezione del Pd, dimostrando, per altro, di non avere rispetto per la nostra città nella quale è venuto a fare passerella soltanto nel periodo della campagna elettorale comunale». Lo ha dichiarato il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, dopo aver appreso che nel D.M. riguardante la riorganizzazione del MIBACT, il Polo Museale d’Abruzzo, istituito a Chieti con decreto DPCM del 29/8/2014 n. 171 in vigore dall’11/12/2014, è stato trasferito a L’Aquila.

«Le rassicurazioni di pochi mesi fa di Franceschini, dell’attenzione sbandierata nei confronti dei siti culturali cittadini, oggi dimostrano quanto siano state solo promesse elettorali.

Aspettiamo di capire se i Poli Museali sono stati distribuiti secondo le ragioni del Pd o se vi è un criterio razionale per cui gli uffici di Chieti debbano essere spostati a L’Aquila, ancor di più – ha proseguito il Sindaco – se si pensa che fino al 19 gennaio scorso, data della ultima bozza del Decreto, Chieti figurava ancora come sede del Polo Museale d’Abruzzo. In appena quattro giorni ed evidentemente dopo che il Ministro si è fatto tirare la giacca da qualche compagno, la nostra città ha perso la sede del Polo Museale.

Quanto accaduto dimostra palesemente che non solo non sono stati perseguiti i criteri logici di distribuzione degli uffici periferici sul territorio ma anche che il Ministro, sovvertendo una decisione presa poco più di un anno fa, che individuava Chieti come sede del polo Museale d’Abruzzo, ha poca autonomia decisionale ed è succube delle logiche di partito».

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