Sabato 8 maggio torna la storica processione che partirà da Largo Assunta alle 8.30 con arrivo previsto alle 11.30 presso la Grotta di Sant’Angelo
LETTOMANOPPELLO – Sabato 8 maggio 2021, tornerà a Lettomanoppello, grazie all’impegno dell’amministrazione comunale lettese, ed in particolare del Sindaco Simone D’Alfonso e dell’Assessore al Turismo Arianna Barbetta, la storica tradizionale “Camminata a San Michele Arcangelo”, tra storia, tradizioni e curiosità.
La processione partirà da Largo Assunta alle 8.30 con arrivo previsto alle 11.30 presso la Grotta di Sant’Angelo, sita lungo le sponde dell’omonimo torrente.
I partecipanti potranno consumare il pranzo al sacco. Sono previsti interventi del dott. Giuseppe Ferrante, Operatore dei beni culturali e guida turistica e della Geologa Violetta De Luca.
Il corteo ripartirà dalla Grotta Sant’Angelo alle 14.00 e farà ritorno in paese alle 16.30, dove si terrà, subito dopo, intorno alle 17.00, una messa in onore di San Michele Arcangelo presso la Chiesa dell’Assunta. Si consiglia abbigliamento consono con scarpe sportive o da trekking.
Un evento aperto a tutti coloro che vorranno partecipare nel rispetto delle regole del DPCM vigente.
Nell’area della Grotta Sant’Angelo di Lettomanoppello che custodisce copia fedele della antica statua dell’Arcangelo Michele, originale attualmente conservata presso il Museo delle Genti d’Abruzzo a Pescara, ci sono i resti di un tempio di culto rupestre in funzione fino al Settecento.
Qui i Lettesi, fino alla prima parte del Novecento, andavano in processione l’8 maggio e l’arciprete celebrava una messa in onore di San Michele, per propiziare il raccolto dei campi e la sicurezza dei greggi transumanti che si spostavano verso i pascoli montani, rito legato agli antichi culti di Cerere e del ritorno di sua figlia Proserpina sulla terra dall’Ade che coincideva col risveglio della Primavera e di Ercole, protettore italico dei greggi transumanti.
Questi antichi riti precristiani sono stati sincretisticamente ripresi e inglobati nel culto di San Michele Arcangelo nel periodo longobardo, non a caso la data dell’8 maggio, è anche il giorno della vittoria dei Longobardi sui Saraceni a Siponto sul Gargano nel 663, proclamato perciò ufficialmente giorno di festa.
Infatti, esistono alcune analogie fra la Grotta di San Michele a Lettomanoppello e quella sul Gargano che possono far considerare l’antro rupestre naturale lettese dedicato al culto di San Michele, un luogo di culto indicato come “ad instar Gargani”.
Il culto di San Michele a Lettomanoppello è legato a una credenza popolare raccontata allo storico Edoardo Micati alcuni decenni fa da due anziani del paese. Nella Grotta di Sant’Angelo ci sarebbero le impronte lasciate dai cavalli del carro che riportò come per magia la statua dell’Arcangelo nell’antro, dopo che l’autorità religiosa di Chieti aveva deciso di spostare la statua in paese.
Oltre alle impronte dei cavalli del Santo, a testimoniare la presenza dell’Arcangelo nell’antro, sempre il Micati ha raccolto il racconto degli anziani lettesi che parlavano di una cosa che sembrava come un “tappezzato di cuscino” che i fedeli che vi riposavano dicevano fosse il letto di San Michele, dove praticare l’antico rito dell’Incubatio e ricevere in sogno messaggi dalla divinità, come d’altronde sul Gargano.
La presenza di oggetti sacri “pignora” legati al culto micaelico, segni tangibili della presenza del Santo, sono delle caratteristiche che accomunano la Grotta lettese di San Michele Arcangelo, con quella più famosa sul Gargano. Un’altra caratteristica che accomuna la Grotta del Gargano con l’antro rupestre di Lettomanoppello, è il culto delle acque sacre con il rito dell’Ablutio, cioè la purificazione dello spirito e del corpo tramite l’immersione in fonti consacrate alla divinità che in questo caso è la vicina Fonte Garzillo.
Inoltre, la presenza di altri elementi fisici come il bosco, la distanza dal centro abitato e la posizione in altura, sono altre caratteristiche che accomunano la Grotta di Lettomanoppello a quella sul Gargano (Sulle analogie del culto micaelico lettese con quello garganico e sugli antichi riti dell’Incubatio e dell’Ablutio vedi anche “C.Vignali “Grotta Sant’Angelo a Lettomanoppello fra “Incubatio” e “Ablutio”, Agenzia Stampa Italia, 20 aprile 2021″).
La Grotta Sant’Angelo è una delle tappe del “Cammino di Celestino” del Parco Nazionale della Maiella, uno dei siti promossi dall’Associazione Nazionale Città delle Grotte; inoltre è stato inserito da poco nel progetto “I Luoghi Sacri dell’Arcangelo Michele” del Centro Culturale Studi Storici.
Il rupestre sito archeologico – naturalistico di Sant’Angelo a Lettomanoppello si trova lungo il percorso dell’antico tratturo Centurelle – Montesecco, in un suggestivo tratto dove si incontrano capanne in pietra a secco, sorgenti e anche una antica cava degli scalpellini locali dove estraevano la pietra. Un luogo perfetto da visitare per chi ama camminare nella natura, tra cultura, storia e tradizioni.