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Processo Bussi, associazioni : il 28 settembre 2018 saremo a Roma, in Cassazione

da Redazione

ABRUZZO – Riceviamo e pubblichiamo la nota delle Associazioni Italia nostra, Marevivo, Ecoistituto Abruzzo e Mila donnambiente, riunite nel Comitato «Bussiciriguarda» :

“Anni, anni, anni … dalle nostre prime denunce alla conclusione del viaggio processuale e, speriamo, speditamente alla bonifica.

Le nostre domande: La Cassazione accetterà la sentenza della Corte d’Appello dell’Aquila, oppure risentirà dell’aria di sufficienza con la quale – lasciando a bocca aperta ogni cittadino di minima buona volontà – il giudice Romandini, riconosciuto colpevole di aver pilotato una sentenza di un processo che riguarda la salute e l’ambiente di un’intera valle e della sua comunità, viene … “condannato”… a rinviare il suo pensionamento di due mesi? Sperando forse nella prossima riforma … o dicendo che un giudice così ce lo vogliamo tenere più a lungo?
Il messaggio che arriva è del tipo “ chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto”, oppure rimane nel solco del “cane non morde cane”, potendo ancora sperare in una parola definitiva per rimettere in ordine , per quanto possibile, le cose, inchiodando l’azienda che ha causato l’inquinamento alle sue responsabilità, obbligandola a risarcire la collettività con veloci azioni di risanamento e di bonifica?
Sarà la Cassazione a rispondere anche a questo.
Certo, nel frattempo Edison, erede dei colpevoli di allora, ha accettato di iniziare qualche azione per il risanamento, e la Conferenza di servizio presso il Ministero Ambiente ha già definito gli accordi sulle azioni e sulle procedure. Che – e qui ci leviamo un sassolino dalla scarpa – ha confermato, con tanto di parere positivo dell’Istituto Superiore per la Protezione Ambientale, la bontà della tecnica del “desorbimento termico” che, quando fu proposta inizialmente, in Abruzzo, fu subissata dagli urli scandalizzati dei tuttologi onniscienti (che dicevano, ignorando palesemente di cosa si trattasse, che si volevano “lessare i rifiuti”, trascinando, ad eco, addirittura l’Arta … !). Naturalmente il nostro parere, raccolto presso i nostri esperti, che riteneva la tecnica meritevole di approfondimento, fu ritenuto non adeguato alla necessità dei titoloni.

Assistiamo così al fatto che la stessa tecnologia, avversata e ridicolizzata, una volta deliberata, sia stata salutata a suon di comunicati e interviste come “finalmente una rivoluzione” per la bonifica. Capovolgimenti disinvolti di posizioni da parte degli stessi che hanno schernito la necessità di una Valutazione di Impatto Ambientale, da cui il progetto di bonifica della Tre Monti è stato escluso, sebbene l’allegato V (in esecuzione dell’art. 19 del testo Unico Ambientale) lo rendesse più che necessario, almeno per la vicinanza del fiume, di due Parchi Nazionali e di Riserve Naturali Regionali a partire dalle sorgenti del Pescara.
Tornando alla Cassazione.
Crediamo sarebbe meritevole di sollevazione popolare oltreché delle classi dirigenti abruzzesi un eventuale svuotamento della sentenza di condanna del comportamento di chi ha, per anni, fatto finta di niente, mettendo a rischio la salute umana e quella dell’ambiente.
Saremo perciò a Roma, il 28, con i nostri avvocati Veronica Dini e Pierluigi Tosone, continuando a sperare nella possibilità di una giustizia che, già con sentenza all’Aquila, ha stabilito un punto importante”.

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