Le seconda parte della udienza mattutina è stata interamente dedicata all’ascolto di Paolo La Rovere, architetto e consulente della Procura che ha riferito sull’appalto dell’area di risulta.Il perito attraverso la perizia da lui effettuata, ha ripercorso tutte le tappe dell’appalto per le aree di risulta, in cui risultò vincitrice la ditta Toto, puntando l’attenzione in modo particolare sulla gestione dei parcheggi a raso e sull’eventuale vantaggio da parte della ditta appaltatrice nell’ambito della seconda gara effettuata dal Comune.
Inoltre, il consulente in aula ha riferito di aver trovato diverse analogie rispetto a quelli allegati all’appalto della seconda gara, in merito all’analisi dei costi contenuti nel piano economico e finanziario e delle previsioni dei ricavi ottenibili in ipotesi di gestione dei 4.000 posti auto. Il perito, ha poi, giudicato criticabile la scelta della gestione trentennale, secondo La Rovere in viola
Su questi punti la difesa ha dibattuto a lungo. L’Avv. Milia, ha fatto notare al perito come nel bando fosse espressamente citato il Piano Urbano del traffico che parlava di una Ztl di 4.000 posti complessivi, richiamando l’attenzione del perito all’articolo 2 della citata convenzione in cui è precisato che i parcheggi oggetto dell’appalto erano 1.000 in zona a sosta controllata e 4.000 in Ztl, di cui 600 destinati ai visitatori e i rimanenti soggetti a permessi a titolo gratuito, destinati a residenti ad altre categorie soggette a permesso.
La perizia del consulente non convince gli avvocati difensori ed inizia a vacillare nel controesame effettuato dall’Avv. La Morgia, legale di Toto dove a precise domande, il dott. La Rovere non ha saputo fornire spiegazioni.
Nella sessione pomeridiana ripresa alle ore 16,00 dopo la pausa pranzo è stato ascoltato l’ex parlamentare Raffaele Delfino. I “non ricordo”, “se l’ho detto lo confermo” e “può ripetere, non sento” hanno caratterizzato buona parte della sua testimonianza sulle presunte ombre nelle procedure degli appalti al Comune di Pescara. In particolare ha riferito di aver scritto, il 17 ottobre del 2005, una lettera alla commissione di vigilanza lavori pubblici per segnalare irregolarità nelle procedure del primo bando di gara. Per quanto concerne invece il secondo bando l’ex onorevole ha fatto confusione con il primo.
Il processo ripren
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