PESCARA – Era un Luciano D’Alfonso, molto teso quello visto ieri mattina alla ripresa del Processo Housework, tornato dopo la pausa estiva.
Il processo Housework relativo alle presunte tangenti al Comune di Pescara, conta ben 24 persone imputate tra politici, imprenditori ed ex dipendenti comunali tra cui l’ex sindaco Luciano D’Alfonso e il suo ex braccio destro, Guido Dezio.
Nell’ultima udienza quella del 16 luglio furono sentiti i testimoni della lista Dezio e Pescara; ora in queste ultime udienze quella di ieri e dell’8 ottobre prossimo saranno ascoltati gli ultimi testimoni della lista D’Alfonso e Dezio.
Durante l’udienza mattutina interessante è stata la deposizione dell’ex Assessore ai lavori pubblici della giunta Mascia Alfredo D’Ercole: “Ho collaborato con il Comune di Pescara, dal 1998 al 2003 – ha dichiarato l’ex assessore -, sono stato prima coordinatore dei lavori pubblici e successivamente dal 2000 ho avuto l’incarico di Direttore dell’Area tecnica dei lavori pubblici”.
L’ Avv. Milia rivolge una domanda esplicita al teste riguardante l’area di risulta : “ Quando era sindaco Pace c’è stato un interessamento per l’area di risulta? “Sì, sì c’è stato l’interessamento infatti iniziarono a fare i progetti per la riqualificazione dell’area di risulta; si era parlato anche del project financing fu fatto un primo avviso del project financing se non ricordo male nel 2001, perché era stato approvato da poco un decreto sui lavori pubblici nel dicembre del ’99, e quindi negli anni 2000 – 2001 si pensava di poter attivare le procedure di project financing su progetti così interessanti”.
L’ex Addetto Stampa del Comune, Monica Di Fabio è stata chiamata a deporre dalla difesa D’Alfonso, sul tema della comunicazione istituzionale.
“Sono stata l’addetto stampa del Comune dal 2007 in poi, io non mi occupavo dell’agenda del Sindaco, in quanto era compito della segreteria particolare del Sindaco gestirla; io me ne occupavo solo quando c’era da gestire un evento pubblico che interessava la stampa.
Era la segreteria particolare che la costruiva l’agenda – dichiara la testimone – , e la redigeva con appuntamenti ed eventi indicazioni che arrivavano dallo stesso sindaco”.
L’Avvocato Milia, chiede al testimone se c’erano due agende una pubblica ed una privata?
“Si, c’erano due agende, una la esponevamo anche al pubblico dove c’erano gli appuntamenti più importanti della giornata, soprattutto quelli che davano la dimensione della vita amministrativa e informazioni al pubblico su ciò che faceva il Sindaco, altrimenti sarebbe stato difficile gestire il flusso delle persone che lo attendevano; invece l’Agenda privata era appannaggio della segreteria ed anche del Sindaco e ricostruiva anche i problemi che potevano nascere durante la giornata. L’Agenda, veniva compilata il giorno prima e poi, si aggiungevano delle cose durante la giornata”.
Verso la fine dell’udienza spazio anche ai consulenti della difesa D’Alfonso, in modo particolare sono stati chiamati a deporre il prof. Cerulli Irelli che si è soffermato ancora una volta sull’appalto dell’area di risulta e sul rapporto tra il Partito dell’allora La Margherita e la Fondazione Europa Prossima; mentre l’altro consulente Civitarese che ha parlato del project financing sui cimiteri e quello sull’area di risulta.
Al termine dell’udienza la dottssa Di Carlo, ha stilato già il calendario per ascoltare l’escussione degli imputati; molto probabilmente ci sarà il prossimo 15 ottobre salvo ripensamenti dell’ultim’ora, il tanto atteso confronto tra Varone e D’Alfonso; infatti, il giudice ha già programmato le ultime quattro udienze del processo Housework, giunto ormai alle battute finali in programma quelle del 15 e 22 ottobre e quelle del 5 e 12, novembre e poi subito la sentenza.