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Processo Housework: “La sentenza a Febbraio 2013”

da Rita Consorte

PESCARA – Il Processo “Housework”, quello sulle presunte tangenti al Comune di Pescara, che conta ben 22 imputati tra politici, imprenditori ed ex dipendenti comunali, tra cui l’ex sindaco di Pescara, Luciano D’Alfonso e l’ex braccio destro Guido Dezio, è giunto ormai alle battute conclusive . Nell’udienza di ieri mattina sono stati ascoltati gli ultimi quattro imputati vale a dire: Giampiero Leombroni, l’Avv. Marco Mariani, Francesco Ferragina ed Enzo Perilli.

L’inchiesta che portò all’arresto dell’ex sindaco, si basa su vari filoni tra cui l’appalto per l’area di risulta e quello per i cimiteri cittadini. Tra  gli imputati, è stato ascoltato il geometra Giampiero Leombroni, direttore dell’area tecnica dei Lavori Pubblici dal 2003 al novembre 2005; l’ex dirigente è accusato di corruzione e turbativa d’asta nella vicenda che riguarda l’area di risulta. Nel suo lungo esame, Leombroni, indicato dall’accusa come uomo di fiducia di D’Alfonso, ha evidenziato di aver sempre agito in maniera regolare.


Nel 2005 mi sono dimesso – afferma Leombroni – per la mole di lavoro e per contrasti avuti con l’ex sindaco, nel giugno 2006 ho iniziato a lavorare con Toto. Nel periodo in cui non lavoravo più per il Comune, – ha detto Leombroni – il sindaco mi chiese, proprio perché ero un esperto in materia, di capire perché la gara per l’area di risulta era andata deserta. Feci dei piccoli studi, cercando di abbattere i costi e, ad esempio, ridimensionando la mediateca”; inoltre Leombroni durante la sua deposizione ha aggiunto “quelle cifre scritte non sono quelle entrate nel secondo bando ,quelle cifre sono difformi da quelle entrate nel bando”.

L’imputato ha poi raccontato in aula che l’imprenditore Toto, che inizialmente non voleva partecipare al bando dell’area di risulta, è stato poi convinto dal figlio, interessato a fare qualcosa per la città.

Incalzato dalle domande dall’Avv. Di Girolamo, l’ex dirigente ha spiegato in aula anche i  suoi rapporti con l’imprenditore Toto: “Siamo stati compagni di scuola – ha sottolineato – e, prima del 2006, ho lavorato con lui dal 1969 al 1971».

Dopo Leombroni, sono stati ascoltati gli altri due imputati vale a dire  Ferragina e Mariani, che a quei tempi sono stati consulenti del Comune ed  hanno spiegato tecnicamente l’iter relativo al project financing dei cimiteri cittadini; in modo particolare l’Avv. Mariani, ha riferito in aula di non aver mai subito pressioni dall’ex sindaco di D’Alfonso.

Con l’udienza di ieri è terminata la fase istruttoria del Processo, ora le udienze del 3,10 e 17 dicembre saranno destinate alle conclusioni del Pm e delle Parti civili.Alla ripresa del processo dopo la pausa natalizia il 7/ 14/21 e 28 gennaio spazio alle arringhe difensive affidate ai legali degli imputati  e salvo imprevisti la sentenza è prevista tra Febbraio e Marzo.

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