Il pm Varone, dopo la sua requisitoria durata circa sette ore nell’udienza precedente, ha iniziato così quella di ieri mattina: “ Dezio è l’autore materiale e D’Alfonso è il dominus di queste vicende processuali”, – ha detto – Varone. “Una serie di funzionari comunali commettono gravi irregolarità senza avere un interesse personale: solo il sindaco ce l’aveva”.
“ Tutti hanno compiuto gravi anomalie negli appalti più importanti del Comune – ha dichiarato – Varone durante il processo. Possiamo immaginare che ognuno di loro abbia agito in maniera autonoma? E’ evidente che alcune richieste sono sicuramente provenienti dal sindaco”.
“Per queste irregolarità c’è una matrice: tutto ruota attorno alla figura di Luciano D’Alfonso. Le irregolarità sono commesse a seconda del posto che si occupa nella mente del sindaco. Così va letta l’associazione per delinquere: chiunque veniva a far parte di quella squadra”.
Oltre che per l’ex sindaco Luciano D’Alfonso, il pm Varone ha formulato richieste anche per altri imputati queste le richieste: Guido Dezio sei anni di reclusione e interdizione perpetua dai pubblici uffici; tre anni a Giampiero Leombroni, 2 anni e 6 mesi agli imprenditori Carlo e Alfonso Toto, Massimo e Angelo De Cesaris, Alberto La Rocca; 2 anni a Rosario Cardinale, Marco Mariani, Francesco Ferragina e Antonio Dandolo. 1 anno e 8 mesi a Vincenzo Cirone; 1 anno e 6 mesi a Giacomo Costantini, Enzo Perilli, Fabrizio Paolini, Nicola Di Mascio, Pietro Colanzi e Luciano Di Biase. 1 anno a Marco Presutti, Pierpaolo Pescara e Marco Molisani, 2 mesi a Giampiero Finizio, Vincenzo Fanì prescrizione.
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