Processo Sanitopoli. Del Turco: “D’Alfonso, mi presentò Masciarelli”

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PESCARA – “Non ho mai preso soldi da Angelini”. Torna a parlare Ottaviano Del Turco ex presidente della Regione Abruzzo, a distanza di cinque anni dopo l’arresto avvenuto il 14 luglio 2008 in seguito all’inchiesta su Sanitopoli. Parla davanti ai pm Di Florio e Bellelli ed al giudice De Sanctis e racconta la sua versione dei fatti dalle visite a Collelongo di Angelini, alla figura dell’Ing. Giancarlo Masciarelli ed al rapporto con le cliniche private e la  Deutsche Bank.

L’ex presidente della Regione Abruzzo è accusato dai pm Di Florio e Bellelli di associazione per delinquere, falso, corruzione e vari episodi di concussione: Angelini ex patron della casa di Cura Villa Pini sostiene di aver pagato una tangente da 5,5 milioni di € ( anche lui imputato nel processo) a Del Turco, Quarta e all’ex capogruppo PD in Regione Camillo Cesarone.

Il Pm Di Florio, inizia ad incalzare  Del Turco, chiedendo di chiarire la storia inerente alle visite effettuate da Angelini a Collelongo e la storia delle buste di mele.

“Confermo Angelini è venuto quattro volte a Collelongo, ma nessuna busta è stata mai portata a Collelongo e non ho mai sentito il dovere di pagare 200 mila euro con 5 mele”  – dice Del Turco – “ quella storia delle buste non esiste ed io non ho mai preso soldi da Angelini”. L’imprenditore della sanità– afferma  Del Turco – “passava le sue giornate a chiedere ed esporre le sue preoccupazioni perché aveva paura , diceva che Bellelli lo voleva arrestare e in due casi mi chiese se da ex ministro potevo ammorbidire la Guardia di Finanza.”

Durante l’interrogatorio il pm Di Florio, chiede a Del Turco spiegazioni inerenti ai rapporti e ad  alcuni incontri avvenuti tra lui e l’ex presidente della procura generale della Corte d’Appello dell’Aquila Bruno Paolo Amicarelli. “ Con lui c’era un ottimo rapporto di stima, spiegai che Regione avevo trovato, una Regione che negli ultimi 5 anni non era riuscita a concludere i bilanci. La cosa più singolare è stata la cartolarizzazione che includeva i crediti non performing: la Regione era diventata il bancomat delle cliniche”.

Un altro punto dolente del processo è rappresentato dalla figura dell’Ing. Giancarlo Masciarelli.

“Io non conoscevo l’ing. Masciarelli, è stato il sindaco D’Alfonso, a presentarmelo quando un giorno fui convocato in Comune,  dove mi presentò questo ingegnere. Quando finii di parlare con lui,  gli dissi che non potevo confermarlo alla presidenza della FIRA; l’unica cosa che gli potevo offrire era un ufficio accanto al mio in qualità di consulente della giunta. Il tema era il piano di rientro non la cartolarizzazione. Masciarelli era un ottimo tecnico e costituiva l’unica memoria storica a disposizione, avendo la precedente giunta distrutto tutti i documenti.”

L’udienza è proseguita ma la tensione è salita al momento in cui si è toccato il tema inerente la Deutsche Bank che pretendeva il pagamento dei famosi 14 milioni di euro di crediti ceduti da Angelini. A quel punto Del Turco, ha tirato fuori una nota redatta, dai suoi collaboratori in cui precisava la procedura qualora i Pm l’avessero sentito sul punto.

Ma, il momento clou della deposizione è giunto all’interrogatorio dell’avv. Tommaso Marchese, legale di parte civile delle cliniche private il quale ha chiesto a Del Turco, per quale motivo, fece disdire il tavolo tecnico convocato per il 14 novembre del 2006, lasciando capire di voler incontrare gli imprenditori.

Pubblicato da
Rita Consorte

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