È l’iniziativa avviata dal Comune di Chieti finalizzata a rivalutare la biodiversità dei prodotti agricoli dimenticati, riscoprire i genomi e trasmetterli alle generazioni future
CHIETI – Il Comune di Chieti ha avviato il Progetto “Biodiversità teatine”, finalizzato alla valorizzazione di quei prodotti ortofrutticoli ormai dimenticati perché ritenuti dagli agricoltori non più redditizi. Protagonisti di questa iniziativa saranno l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Chieti, l’Assessorato alle Politiche Agricole della Regione Abruzzo ed alcuni Comuni del teatino.
L’Assessore all’Ambiente, Emilia De Matteo, relativamente a tale progetto ha comunicato:
alla luce di quanto sta avvenendo in Europa con l’allerta determinata dal “batterio killer” rinvenuto in alcuni prodotti ortofrutticoli provenienti da Paesi dell’Unione, assume una particolare valenza l’iniziativa dell’Amministrazione del Sindaco Di Primio di valorizzare le biodiversità poiché in questo modo si potrà riaffermare come i prodotti sani vengono prodotti solo in ambienti sani e il territorio teatino, in tal senso, ha una grande tradizione di salubrità. La riscoperta di giacimenti colturali e la rivalutazione delle biodiversità, uno degli assi portanti della politica agricola europea, sono un modo per ricostruire la nostra storia, farne acquisire consapevolezza ai più giovani ed offrire nuove opportunità imprenditoriali.
Tra gli obiettivi vi è quello di individuare agricoltori nominati “custodi della biodiversità” che si impegneranno a coltivare i prodotti riscoperti ma anche ad ospitare delle scolaresche nelle proprie aziende per farle partecipare a veri e propri laboratori. La rivalutazione delle biodiversità è uno degli assi portanti della politica agricola europea, e per tale motivo, l’Amministrazione Di Primio intende presentare all’Unione Europea un progetto denominato “Life Plus Biodiversità” al fine di ottenere dei finanziamenti che ci consentano di implementare il progetto sulla valorizzazione della biodiversità. È già in atto un censimento delle specie tramite un’operazione definita di “marcatura” a cui farà seguito un Convegno dedicato alla illustrazione dei risultati raggiunti. Infine, vorrei ricordare che privilegiando l’acquisto di prodotti locali a chilometro zero potremo attuare realmente il principio che “mangiare locale significa mangiare genuino.