Teramo

Progetto “Botteghe e mestieri”: report dell’incontro

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TERAMO – La Confartigianato Teramo si congratula con la scuola primaria e secondaria di Arsita facente parte dell’Istituto comprensivo valle del Fino Castiglione Messer Raimondo per la realizzazione del progetto “Botteghe e mestieri“. Il presidente prof. Luciano Di Marzio è stato invitato a svolgere una lezione ai ragazzi della scuola primaria e secondaria sull’Artigianato.

L’obiettivo dei docenti è stato principalmente il consolidamento e la conservazione del rapporto scuola-lavoro e il mondo dell’impresa. Far conoscere ai ragazzi i mestieri Artigiani e le attività imprenditoriali che potrebbero costituire una prospettiva futura per il loro ingresso nel mondo del lavoro.

Oltre al dirigente scolastico prof. Giuliano Perilli i docenti che hanno collaborato alla realizzazione del progetto sono stati Materazzo, Ranalli e Fofi, alla “BOTTEGA DEL SARTO“ la professoressa D’Agostino, alla “BOTTEGA dello SPEZIALE“ e alla “BOTTEGA del CASARO“ Baiocco-Cacciatore ed infine alla “BOTTEGA del FORNAIO“ Pierabella, D’Agostino e Di Michele. Il progetto si concluderà il 30 maggio 2019 dalle ore 18 alle ore 20 nella piazza del paese.

Il presidente Di Marzio ha iniziato il suo intervento facendo presente ai ragazzi che l’Artigianto si divide in 3 settori ARTISTICO TRADIZIONALE, di PRODUZIONE e di SERVIZI.

1. Artistico Tradizionale comprende quei mestieri come:
– ORAFI-VETRO – FERRO BATTUTO – CERAMICA – RICAMO – ABBIGLIAMENTO SU MISURA
– LAVORAZIONI DEL CUOIO – LAVORAZIONI DELLA PIETRA (SCALPELLINI) ed altri;

2. di Produzione sono tutte quelle attivita industriali con un limite sul numero degli operai;

3. Artigianato di Servizio comprende mestieri come:
BARBIERE, PARRUCCHIERE, ESTETISTA LAVANDERIE, DI PULIZIA, OTTICO, AUTORIPARAZIONE, ODONTOTECNICO, AUTOTRASPORTO, GRAFICA, FOTOGRAFIA, EDILIZIA, IMPIANTISTICA ELETTRICA E TERMOIDRAULICA, PANATTIERI, PASTICCERI, FALEGNAMI, ed altri.

Molte le domande sono state rivolte al presidente prof. Luciano Di Marzio

D. – Recenti studi sulle tendenze dell’occupazione nei paesi ad alto reddito concordano nell’ affermare che l’artigianato e tutti i lavori basati sul saper fare con le mani saranno tra le professioni più ricercate nei prossimi 10 anni.
Può spiegare come questa affermazione si coniuga in un mondo in cui tutto è meccanizzato?

R. Recenti studi valorizzano il lavoro manuale in un mondo quasi tutto meccanizzato. Le macchine non potranno mai sostituire l’ingegno e il lavoro manuale dell’uomo. Il settore dell’Artigianato e principalmente quello artistico tradizionale, che in Italia rappresenta una percentuale ancora elevata e che è molto conosciuto in tutto il mondo.

D. – Tra i paesi industrializzati l’Italia gode di un posto “privilegiato” perché vanta la più celebrata tradizione della “bottega artigiana” e l’eccellenza della sua produzione manuale è riconosciuta a livello globale: liuteria,
sartoria, vetreria, oreficeria, prodotti agroalimentari, meccatronica, biciclette, componentistica.
Ma come funziona una bottega artigiana?

R.- Spesso le botteghe artigiane si tramandano da padre a figlio, questo passaggio di saperi, bravura e
professionalità non sempre avviene, sia perché i figli vedendo i sacrifici e i problemi anche economici che ogni giorno i loro genitori devono affrontare, scelgono altre soluzioni, sia perche oggi proseguire un’attività avviata o iniziare un’attività è una vera impresa in quanto bisogna sapere che i lavori che vengono realizzati non sempre vengono pagati, ma quello che è certo è che bisogna pagare gli stipendi degli operai, i contributi INPS e INAIL per gli stessi, l’IVA in alcuni casi anche non riscossa, le tasse Comunali, Provinciali Regionali e Nazionali che attualmente messe insieme ad altre raggiungono il 70% di quanto incassato se al momento della consegna vengono pagati. Il presidente per non scoraggiare gli alunni presenti li ha informati della sua richiesta, nell’incontro tra la CONFARTIGIANATO Regionale e i candidati alla presidenza della Regione Abruzzo circa un’attenzione diversa verso il mondo delle imprese principalmente quelle Artigiane le quali creano economia e posti di lavoro,

D.- Lo studio europeo attribuisce all’artigianato “la capacità di creare nuove fonti di reddito sia per i tradizionali laboratori a gestione individuale e vendita diretta ai clienti, sia per le piccole imprese artigiane a conduzione familiare che operano a livello locale”.
Sono previsti incentivi economici da parte dell’Europa?

R. – Ci sono incentivi europei ma vengono messi a disposizione delle Regioni le quali devono presentare progetti per avere successivamente l’affidamento delle risorse.

D. – La bottega artigiana non è solo il luogo in cui si producono oggetti di altissima qualità e sono custoditi saperi tramandati di generazione in generazione, ma anche il luogo nel quale oggi c’è maggiore innovazione e spazio per la creatività. Il Censis, nel suo “Rapporto 2013″, parla di “crescente intensità del comparto artigiano, con la moltiplicazione di iniziative innovative come l’artigianato digitale”.
Che cos’ è ?

R. – L’evoluzione, la ricerca, l’innovazione sempre più stanno sostituendo i vecchi metodi di produzione basta vedere l’ultima novità quella delle stampanti 3D, le quali partendo da un progetto realizzato sul computer realizzano l’oggetto in brevissimo tempo. Sicuramento parliamo sempre di lavori in serie, cioè tutti uguali che sicuramente non possono essere paragonati a quelli realizzati dagli artigiani manualmente che non saranno mai tutti uguali

D. – Qual è la situazione dell’artigianato abruzzese?

R. – Non è molto buona in quanto la Regione Abruzzo dall’anno 2008 non ha più rifinanziato la legge sull’Artigianato, neanche un euro è stato previsto nel Bilancio Regionale. Non è stata rifinanziata la BOTTEGA_SCUOLA la quale prevedeva che il primo anno di assunzione del giovane la spesa fosse tutta a carico della Regione Abruzzo, il secondo anno al 50% per entrambi ed il terzo anno 65% all’impresa e il 35% alla Regione Abruzzo. Si trattava di un ottimo strumento di formazione per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani sia come dipendenti che come nuovi imprenditori.

Dopo le risposte date ai ragazzi con vero piacere il presidente Di Marzio ha ricordato a tutti i presenti che fu un grande errore eliminare la scuola di AVVIAMENTO PROFESSIONALE la quale serviva a chi non voleva proseguire gli studi ed iniziare ad usare attrezzi di mestiere per la lavorazione del legno, del ferro, fino ad arrivare all’uso di attrezzature come il tornio elettrico, le fresatrici, le seghe elettriche e infine anche la fonderia.

Infine, ha evidenziato il Presidente Di Marzio, che da sempre sostiene che un giovane che invece di fare il disoccupato decide di iniziare una attività imprenditoriale deve essere aiutato dal Governo e dalla Regione, ognuno per quanto di competenza, eliminando almeno per i primi tre anni di attività tutte le tasse, i contributi ecc che bisogna versare per iniziare un’attività imprenditoriale.

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